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Missili Himars, Zelensky ringrazia Usa per forniture. Nato: "Sarà guerra lunga"

Il presidente ucraino Zelensky ringrazia pubblicamente Biden per la fornitura di missili che "aiuteranno a salvare la vita del nostro popolo". L'avvertimento di Stoltenberg

03 Giugno 2022

Ucraina, Zelensky: "Tempo di colloqui di pace". Mosca: "Prima testo di un trattato"

Fotogramma dell'ultimo intervento del Presidente ucraino Zelensky

Volodymyr Zelensky ringrazia gli Usa per le forniture di missili Himars ma la Nato avverte: "Sarà guerra lunga". Il presidente ucraino prova a guardare con ottimismo alle prossime settimane di conflitto nonostante la situazione si stia facendo via via più complicata. Come ha ammesso lui stesso, la Russia controlla ormai il 20 per cento del territorio ucraino e nulla fa presumere che l'armata di Mosca si fermerà fino a quando l'Ucraina non sarà disposta a sedersi al tavolo per trovare un accordo negoziale. Per questo Zelensky prova ad alzare il morale delle sue truppe facendo leva sulle nuove forniture di armi in arrivo dall'Occidente: in particolare i sistemi missilistici all'avanguardia Himars provenienti dagli Usa, che Zelensky ha ringraziato nel suo ultimo videomessaggio. 

Missili Himars, Zelensky ringrazia Usa per forniture

"Gli Stati Uniti hanno confermato a vari livelli che il moderno lanciarazzi Himars sarà inviato nel nostro paese", ha dichiarato su Facebook Zelensky. Le nuove dotazioni sicuramente consentiranno di resistere meglio all'avanzata della Russia: questi sistemi missilistici hanno una gittata di 80 chilometri - il doppio rispetto ad altri modelli forniti dall'America fin qui -, sparano sei razzi alla volta e sono ricaricabili in pochi secondi.

Sicuramente un salto di qualità per gli uomini di Kiev ai quali il presidente ucraino si è rivolto direttamente per dire che questi nuovi armamenti "aiuteranno davvero a salvare la vita del nostro popolo e a proteggere la nostra terra". Infine, Zelensky non ha mancato di ringraziare il presidente Biden e il popolo americano per la loro vicinanza. Dopo la caduta di Mariupol e l'avanzata tangibile dei russi nel Donbass e in particolare nel Lugansk, ormai quasi interamente controllato dai russi, c'è bisogno di alimentare l'umore dei resistenti in qualsiasi modo per invertire l'inerzia del conflitto. 

L'avvertimento della Nato: "Sarà guerra lunga"

Un conflitto che proprio oggi, venerdì 3 giugno, raggiunge i 100 giorni e di cui non si intravede la fine. È la sensazione di molti e anche la previsione di Jens Stoltenberg, il segretario generale della Nato, che dagli Stati Uniti, dove ha incontrato alla Casa Bianca il presidente Biden, la vice presidente Kamala Harris e il consigliere per la sicurezza nazionale, Jake Sullivan, lancia l'avvertimento: "Dobbiamo essere pronti a una guerra lunga". 

Chiaro l'approccio dell'Alleanza atlantica e di riflesso degli Stati Uniti, che ne condizionano l'orientamento: la guerra non terminerà con la vittoria schiacciante di uno dei due schieramenti ma con un negoziato. L'obiettivo dei Paesi occidentali, dunque, è di mettere l'Ucraina nella migliore posizione possibile quando le armi finiranno di essere imbracciate o azionate. E per farlo giocano sul filo di un equilibrio molto sottile, fornendo un decisivo sostegno militare a Kiev senza sfociare in un'escalation

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