20 Aprile 2022
fonte: imagoeconomica.it
É arrivato nella notte tra ieri, martedì 19 aprile 2022, e oggi, mercoledì 20, un nuovo ultimatum da parte del ministero della Difesa di Mosca per la resa delle truppe ucraine che resistono nell'acciaieria di Azovstal, situata nella città assediata di Mariupol. Vladimir Putin, come riporta il giornale The Guardian, vuole "ancora una volta" offrire a Kiev la possibilità di "smettere di combattere e deporre le armi" entro le ore 14 di oggi (le 13 in Italia). Intanto il leader Volodymyr Zelensky lancia un'altra stoccata all'Europa e all'Occidente: "Se avessimo avuto le armi di cui abbiamo bisogno, che i nostri alleati hanno e che anche la Russia usa, a quest'ora la guerra sarebbe già finita". Poi continua dicendo che "è ingiusto che l'Ucraina sia ancora costretta a chiedere ciò che i suoi partner hanno immagazzinato per anni”.
Mariupol teme che "probabilmente" questi siano i loro "ultimi giorni, se non ore", e chiede allora "aiuto" per il trasferimento dei soldati feriti in un Paese terzo. "Il nemico è dieci volte più numeroso di noi", dice Serhiy Volyna, comandante della 36esima brigata di Marina ucraina in un messaggio video pubblicato sui social. "Facciamo appello a tutti i leader mondiali affinché ci aiutino". La richiesta specifica di Volyna poi è quella di inviare nella città assediata dai russi "armi e soldati" per combattere le truppe di Mosca, che sembrano essere più numerose e più in forza di quelle di Kiev. "Questo è il nostro appello al mondo", ribadisce.
E mentre giunge l'ultimatum di Mosca ai soldati di Kiev e Mariupol chiede "aiuto" alle varie potenze mondiali - Italia compresa -, sul proprio canale Telegram, alle prime ore dell'alba, Oleksandr Syenkevych, il sindaco di Mykolayiv, nella zona sud dell'Ucraina, annuncia che nella città sono state avvertite nella notte "di nuovo esplosioni". Per questo motivo il monito per gli abitanti e i civili - uomini, donne, bambini ed anziani - è quello di "mettersi al riparo e correre nei rifugi anti-aerei più vicini", scrive ancora il primo cittadino.
Sempre nella notte tra ieri e oggi l'Aiea - Agenzia internazionale per l'energia atomica - ha comunicato di "essere stata informata dalle autorità ucraine del ripristino delle comunicazioni dirette" tra lo State Nuclear Regulatory Inspectorate of Ukraine (Snriu) e la centrale nucleare di Chernobyl. Più di un mese fa la Capitale aveva perso i contatti con il sito. "Questa è un'ottima notizia", commenta il direttore generale dell'Aiea, Rafael Grossi.
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