15 Marzo 2022
Fonte: lapresse.it
La Cina non vuole "essere colpita" dalle sanzioni occidentali fatte nei confronti della Russia dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. A riferirlo è oggi il ministro degli Esteri Wang Yi. "La Cina non è parte della crisi" a Kiev, sostiene Wang nel corso del colloquio telefonico con il suo omologo spagnolo Jose Manuel Albares. E ancora: "Ci siamo sempre opposti all'uso delle sanzioni per risolvere i problemi, per non parlare - commenta - delle sanzioni unilaterali che non hanno fondamento nel diritto internazionale, che danneggeranno il sostentamento delle persone in tutti i Paesi".
Pechino non approva dunque le sanzioni poste dall'Occidente e dall'Ue nei confronti di Mosca e del suo presidente Vladimir Putin. Intanto circola ancora l'indiscrezione lanciata ieri dal Financial Times, secondo la quale il leader cinese Xi Jinping sarebbe pronto a sostenere economicamente e finanziariamente la Russia nella guerra in Ucraina. Sempre nella giornata di ieri, lunedì 14 marzo 2022, il capo della diplomazia del Partito comunista cinese Yang Jiechi aveva chiesto agli americani di "non diffondere false informazioni per distorcere o screditare la posizione della Cina". La richiesta di Yang Jiechi nei confronti della Casa Bianca era stata lanciata nel corso dell'incontro svoltosi a Roma con il consigliere per la Sicurezza nazionale americano Jake Sullivan.
Ma il Financial Times non si tira affatto indietro. A sostegno della tesi sull'apertura della Cina a fornire aiuti e assistenza alla Russia cita fonti di Pechino vicino al presidente Xi Jinping e ad altri vertici del Governo cinese. "Se la Cina sceglie di sostenere materialmente la Russia in questa guerra, ci saranno conseguenze per Pechino", fa sapere la Casa Bianca tramite la voce del consigliere alla Sicurezza Nazionale Jack Sullivan.
Dall'altra parte invece il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, vicino al leader Vladimir Putin, "ha negato ieri che la Russia abbia chiesto alla Cina di fornire assistenza militare". Lo afferma il portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian. Infine conclude: "Gli Usa creano e diffondono di tanto in tanto informazioni false, che non sono né professionali né etiche, per non parlare di responsabilità".
Intanto proprio oggi la borsa asiatica ha registrato una seduta molto difficile. I listini cinesi vivono l'ennesima drammatica giornata. "Questa situazione - dicono gli esperti- dipende dal timore che molti hanno che anche Pechino e le sue aziende possano essere oggetto di sanzioni occidentali".
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