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Taiwan denuncia la presenza di 13 caccia cinesi aerei: preoccupazione da parte degli Usa

L'incursione arriva nel giorni dei colloqui Usa-Cina a Roma. Taipei in risposta ha lanciato un avvertimento e spiegato i propri missili per "monitorare le attività" di Pechino.

15 Marzo 2022

Nella giornata dei colloqui distensivi tra Usa e Cina dopo il sospetto di armi alla Russia, il ministero della Difesa di Taiwan ha denunciato l'incursione di 13 aerei cinesi nella zona di difesa aerea dell'isola orientale. Si tratta della violazione più grande fatta nell'ultimo mese dall'Esercito di liberazione popolare.

La Cina viola i cieli di Taiwan

La Cina ha volato nei cieli di Taiwan proprio nel giorno dell'incontro a Roma tra il consigliere per la Sicurezza nazionale Usa Jake Sullivan e il capo della diplomazia del Partito comunista Yang Jiechi. Secondo i dati del ministero della Difesa di Taipei, a violare lo spazio aereo di Difesa di Taiwan sono stati cinque caccia J-16 e sette caccia J-10, oltre a un Y-8, impiegato per il trasporto tattico. L'incursione è una delle più alte per numero di velivoli coinvolti dal 23 gennaio scorso, quando furono 39 gli aerei militari cinesi a violare lo spazio aereo di Difesa dell'isola. Taiwan a tal proposito ha lanciato un avvertimento e spiegato i propri missili per "monitorare le attività" di Pechino.

L'azione arriva in un quadro geopolitico abbastanza delicato. La Cina è accusata da più parti di appoggiare la Russia nel conflitto in Ucraina, mentre da Pechino negano. Nel frattempo è andato in secondo piano il dossier Taiwan, che probabilmente sarà stato trattato nel colloquio tra Sullivan e Yang tenutosi ieri lunedì 14 marzo a Roma. Il paese di Xi considera Taiwan parte del suo territorio, e non è difficile pensare che una volta finite le ostilità in territorio ucraino possa esserci una nuova escalation dall'altra parte del mondo. La questione taiwanese rimane il nodo più difficile da sciogliere nei rapporti con gli Stati Uniti, con Pechino che si oppone a ogni forma di contatto ufficiale tra funzionari di Washington e le autorità di Taipei.

Per la Cina il comportamento da parte degli Usa nella questione è "sbagliato". Per Pechino "qualsiasi tentativo di condonare e sostenere le forze separatiste dell’isola non avrà mai successo". Il paese di Xi riconosce il principio dell'"Unica Cina", inoltre "gli impegni presi dagli Stati Uniti e a non scendere in basso lungo una strada molto pericolosa" devono essere rispettati.

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