12 Novembre 2021
Fonte: lapresse.it
"Dopo anni di conflitto, il popolo libico deve potersi esprimere in elezioni libere, trasparenti e credibili. È questa la chiara volontà dei cittadini" e a dimostrarlo è "la registrazione di circa 3 milioni di elettori". Così parla il nostro Presidente del Consiglio nel suo intervento alla Conferenza internazionale sulla Libia alla Maison de la Chemie di Parigi che vede riuniti Mario Draghi, Emmanuel Macron e Angela Merkel insieme ai vertici Onu e altri trenta capi di Stato. Dopo la tradizionale foto dei leader al tavolo di discussione, sono iniziati venerdì 12 novembre 2021 i lavori volti a richiamare l'attenzione della comunità internazionale sulle elezioni presidenziali e parlamentari del prossimo 24 dicembre in Libia.
Secondo il premier Mario Draghi in Libia è giusto che il popolo voti con "elezioni libere e credibili" affinché si verifichi una vera e propria transizione istituzionale. Per raggiungere questo obiettivo è fondamentale però che i vertici di Italia, Francia e Germania collaborino al fianco delle autorità libiche competenti nelle prossime settimane. Draghi nel suo discorso ricorda che il nostro Paese ha ''sempre sostenuto con forza la necessità di un ruolo importante dell'Ue" in quest'area. Così durante la conferenza a Parigi conferma il suo impegno per raggiungere la pace e la stabilità in una Libia "pienamente sovrana, unita e democratica".
"Il Piano d'Azione elaborato dalla Commissione militare congiunta è - asserisce il premier - un importante passo avanti. Il ritiro di alcuni mercenari stranieri prima delle elezioni aiuterebbe a rafforzare la fiducia fra le parti". E ancora: "La normalizzazione della Libia passa anche per un sistema economico in grado di rispondere ai bisogni della popolazione e favorire gli investimenti esteri. Va garantita, anche attraverso un bilancio condiviso, un’equa distribuzione delle risorse in ogni parte del Paese e rafforzato il percorso di riunificazione delle istituzioni economiche e finanziarie, a partire dalla Banca Centrale".
Infine il Presidente del Consiglio Mario Draghi ricorda l'accordo sul cessate il fuoco del 23 ottobre 2020 e poi conclude: "La sostanziale assenza di conflittualità dell'ultimo anno e la riapertura della strada costiera sono traguardi importanti che non vanno vanificati".
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