25 Giugno 2021
George Floyd (fonte: Facebook)
Si attende per oggi, venerdì 25 giugno 2021, la sentenza di condanna per Derek Chauvin, l'ex agente di polizia accusato di essere l'autore dell'omicidio di George Floyd. A più di un anno dal decesso dell'afroamericano che ha sconvolto intere nazioni si aspetta la pronuncia definitiva del tribunale di Minneapolis.
L'ex poliziotto è stato ritenuto colpevole di omicidio di terzo grado dalla giuria del tribunale. Da una parte l'accusa ha chiesto per Derek Chauvin 30 anni di carcere, dall'altra però la difesa dell'ex poliziotto ha avanzato la proposta di sospensione della condanna. Sono ancora milioni gli occhi puntati sul caso e i più invocano continuamente giustizia per la morte di Floyd avvenuta il 25 maggio dello scorso anno.
L'ex poliziotto in realtà era stato riconosciuto colpevole sia di omicidio di terzo grado che di omicidio colposo di secondo grado. Tuttavia la condanna verrà imposta solamente per il primo reato, il più grave, secondo quanto stabilito dalle leggi del Minnesota. Ora sono almeno 40 gli anni che l'ex agente rischia di passare in carcere per l'uccisione di George Floyd.
Fondamentali per la condanna di Chauvin erano stati i pareri dei medici. "George Floyd è morto per asfissia e non per un overdose" aveva confermato Martin Tobin, medico pneumologo, durante la sua testimonianza al processo a Minneapolis conclusosi con la condanna dell'ex poliziotto. Secondo la difesa dell'agente americano infatti Floyd era morto per un overdose di fentanyl. Tesi che però era stata smentita dagli esperti che avevano svolto diverse autopsie sul cadavere del defunto.
Il dottor Tobin aveva inoltre raccontato alla giuria di Minneapolis di aver osservato con cura il video degli ultimi attimi di vita di Floyd "centinaia di volte", per poi concludere che "anche una persona in salute sarebbe morta" dopo aver subito quel trattamento. Secondo l'esperto inoltre, circa tre minuti prima che l'agente Chauvin togliesse il ginocchio dal collo del defunto "non era più rimasto un grammo di ossigeno nel suo corpo".
"Il ginocchio - aveva continuato il medico - è rimasto sul collo per altri tre minuti e 27 secondi dopo che ha esalato il suo ultimo respiro". Infine Tobin aveva concluso affermando che ad avere un ruolo cruciale nella morte per asfissia di Floyd erano state anche la posizione delle manette e il fatto che l'uomo avesse il volto schiacciato sull'asfalto.
Articoli Recenti
Più visti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Giovan Battista Vico - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2022 - Il Giornale d'Italia