07 Novembre 2025
Nazzareno Gregori, Credem
Il Consiglio di Amministrazione di Credem, presieduto da Lucio Igino Zanon di Valgiurata, ha approvato oggi i risultati consolidati al 30 settembre 2025, che hanno confermato la forte diversificazione delle fonti di ricavo del Gruppo, la solida posizione patrimoniale e l’eccellente qualità dell’attivo. Fattori che consentono al Gruppo di generare valore e benessere sostenibili nel tempo per i clienti, le persone, gli azionisti e la collettività.
Il periodo si è concluso con un utile netto consolidato pari a 506,4 milioni di euro, +4,2% a/a, (pari a 407,7 milioni di euro, al netto del beneficio di 98,6 milioni di euro derivanti dal trasferimento delle attività di merchant acquiring). I prestiti alla clientela si attestano a 36,1 miliardi di euro (+4,2% a/a), sono stati acquisiti oltre 137 mila nuovi clienti, la raccolta complessiva da clientela raggiunge complessivamente quota 110 miliardi di euro (+7,3% a/a), il rapporto tra impieghi problematici lordi ed impieghi lordi (Gross NPL Ratio) è stato pari al 1,7%, rispetto al 2,5% della media delle banche significative italiane(9) e al 2,2% medio delle banche europee, il rapporto tra crediti deteriorati netti (NPL netti) e impieghi netti si è attestato a 0,7% e il costo del credito annualizzato(10) è stato pari a 7 bps. A fine settembre 2025, inoltre, il Common Equity Tier 1 Ratio a livello di Gruppo bancario è pari al 17,45%, Common Equity Tier 1 Ratio di Vigilanza(5) a 16,23%. La Banca Centrale Europea (BCE) ha definito il Requisito di Pillar 2 (P2R) di Credem per il 2026 all’1,25%, che conferma il Gruppo tra i migliori in Italia ed in Europa nel novero delle banche vigilate direttamente da Francoforte. Il ROTE normalizzato annualizzato si attesta a 14,8% e il ROE normalizzato annualizzato al 13,1%.
"I risultati che presentiamo sono la chiara dimostrazione della validità del nostro modello di business che continua a generare crescita organica sostenuta nel tempo", ha affermato Stefano Morellini, Direttore Generale di Credem. “Il Gruppo mantiene un'elevata diversificazione delle fonti di ricavo che rappresenta, anche in ottica futura, un'importante chiave di resilienza. Questi risultati si fondano sulla solidità patrimoniale e sulla qualità dell'attivo, i nostri capisaldi da sempre, che ci pongono in una posizione di assoluta tranquillità nella gestione del contesto geopolitico e di mercato che stiamo attraversando. Continueremo a investire con determinazione su persone ed innovazione, perché le competenze dei nostri colleghi e la capacità di anticipare il futuro, anche attraverso il digitale, ci permetteranno di creare valore e benessere sostenibile nel tempo” ha concluso Morellini.
Risultati economici consolidati
A fine settembre 2025 il margine di intermediazione si attesta a €1.402,5 milioni, rispetto a €1.509,6 milioni dell’anno precedente (-7,1% a/a). All’interno dell’aggregato, il margine finanziario(14) è pari a €723,6 milioni rispetto a €847,6 milioni a fine settembre 2024 (-14,6% a/a). Tuttavia, su base trimestrale, il margine finanziario registra una crescita del 3,8% sul 2Q25. Il margine da servizi(15)(16) si attesta a €678,9 milioni rispetto a €662 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente (+2,5% a/a). Più in dettaglio, le commissioni da gestione ed intermediazione al netto delle commissioni di performance ammontano a 370 milioni di euro (+11,8% a/a), comprensive delle commissioni di performance ammontano a 382,2 milioni di euro (+3% a/a). Le commissioni da servizi bancari sono pari a 153 milioni di euro (-3,1% a/a). Il trading in titoli, cambi e derivati raggiunge €59,5 milioni (+24,5% a/a). Il risultato dell’attività assicurativa del ramo vita si attesta infine a €68,6 milioni (+7,3% a/a).
I costi operativi sono pari a €683 milioni rispetto ai €646,2 milioni a fine settembre 2024 (+5,7% a/a). Nel dettaglio, le spese amministrative ammontano a €235 milioni, +12,3% a/a, mentre le spese relative al personale sono pari a €448 milioni (+2,5% a/a).
Il cost/income si attesta a 48,7% rispetto al 42,8% al 30 settembre 2024.
Il risultato lordo di gestione è pari a €719,5 milioni rispetto a €863,5 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente (-16,7%). Gli ammortamenti sono pari a €82,3 milioni rispetto ai €80,1 milioni a fine settembre 2024 (+2,8% a/a).
Il risultato operativo si attesta a €637,2 milioni rispetto a €783,4 milioni al 30 settembre 2024 (-18,7% a/a).
Gli accantonamenti per rischi ed oneri sono pari a -€9,9 milioni rispetto a -€4,6 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente. Le rettifiche nette di valore su crediti si attestano a €18,4 milioni rispetto a €16,8 milioni a fine settembre 2024 (+9,8% a/a). Il Gruppo registra un costo del credito annualizzato pari a 7 bps.
Il saldo delle componenti straordinarie è pari a €95,8 milioni (-€41,7 milioni a fine settembre 2024) e include 100 milioni di euro, di cui 5 milioni di euro maturati nel terzo trimestre 2025, per il trasferimento delle attività di merchant acquiring di Credem a Worldline Italia.
L’utile ante imposte si attesta a €704,7 milioni rispetto a €720,4 milioni al 30 settembre 2024 (-2,2% a/a), mentre le imposte sul reddito ammontano a €198,3 milioni (€234,5 milioni a fine settembre 2024, -15,4% a/a). L’utile netto consolidato si attesta a €506,4 milioni, +4,2% a/a.
Aggregati patrimoniali consolidati
La raccolta complessiva da clientela a fine settembre 2025 si attesta a €110 miliardi rispetto a €102,5 miliardi nello stesso periodo dell’anno precedente (+7,3% a/a). La raccolta complessiva ammonta a €128 miliardi rispetto a €119,2 miliardi a fine settembre 2024 (+7,4% a/a). In particolare, la raccolta diretta da clientela raggiunge €39,5 miliardi rispetto a €37,7 miliardi al 30 settembre dell’anno precedente (+5% a/a). La raccolta diretta complessiva è pari a €43,7 miliardi rispetto a €42,3 miliardi a fine settembre 2024 (+3,2% a/a). La raccolta assicurativa si attesta a €10,2 miliardi, +10,6% rispetto a €9,2 miliardi nello stesso periodo dell’anno scorso. I premi legati a garanzie di protezione vita e danni sono pari a €73,9 milioni e registrano (+13,7% a/a). La raccolta indiretta da clientela risulta pari a €60,2 miliardi rispetto a €55,5 miliardi a fine settembre 2024 (+8,4% a/a). Nel dettaglio, la raccolta gestita si attesta a €36,8 miliardi rispetto a €33,5 miliardi nello stesso periodo dell’anno precedente (+10% a/a). All’interno di tale aggregato le gestioni patrimoniali sono pari a €6,8 miliardi (+6,8% a/a), i fondi comuni di investimento e Sicav ammontano a €16,4 miliardi (+12,7% a/a), i prodotti di terzi ed altra raccolta gestita si attestano a €13,6 miliardi (+8,4% a/a).
Le riserve di liquidità del Gruppo ammontano a circa €18 miliardi (17 miliardi di euro al 31 dicembre 2024) grazie a circa €1,8 miliardi di depositi presso Banche Centrali (4,3 miliardi di euro al 31 dicembre 2024) e €16,3 miliardi di attivi liberi “eligible” BCE (12,7 miliardi di euro al 31 dicembre 2024).
Gli impieghi a clientela si attestano a €36,1 miliardi rispetto a €34,7 miliardi nello stesso periodo del 2024, in crescita dello 4,2% a/a (nello stesso periodo il sistema segna una crescita dello 0,9%) con costante attenzione alla qualità del portafoglio. In dettaglio i mutui casa alle famiglie registrano erogazioni per €1.269 milioni di euro con consistenze pari a €11.419 milioni (+8,3% a/a).
Per quanto riguarda il portafoglio titoli, a fine settembre raggiunge €11.054 miliardi e ha una durata media di 4,5 anni. La posizione in titoli di Stato Italiani è pari a €4,1 miliardi (circa il 37% del portafoglio), di cui il 99% nella categoria contabile HTC, riducendo quindi ulteriori rischi di volatilità derivanti dallo spread Btp-Bund.
I crediti problematici totali netti su impieghi netti sono pari a 0,7% (rispetto a 0,8% a fine settembre 2024) dato significativamente inferiore alla media di sistema pari all’ 1,41%. Le sofferenze lorde sono pari a €232,3 milioni e la percentuale di copertura è dell’82,8% (80,2% nello stesso periodo dell’anno precedente). I crediti problematici totali netti sono pari a €253,6 milioni, in calo del 7,8% rispetto a €275 milioni di euro a fine settembre 2024. I crediti problematici totali lordi ammontano invece a €611,1 milioni, in calo dell’8,8% rispetto a €670,2 milioni nello stesso periodo dell’anno precedente. La percentuale di copertura dei crediti problematici totali lordi è del 58,5% (59% a fine settembre 2024); tale dato, comprensivo dello shortfall patrimoniale(18), sale al 58,6%. Il rapporto tra crediti problematici totali lordi e impieghi lordi (NPL Ratio(8)) si attesta all’1,67% (1,91% a fine settembre 2024) a fronte di una media delle banche significative italiane
Coefficienti patrimoniali
A livello di Gruppo bancario il CET1 ratio è pari al 17,45%. Il CET1 ratio calcolato su Credemholding è pari a 16,23%, ai massimi livelli del sistema con circa 1,75 miliardi di euro di margine sui requisiti patrimoniali di vigilanza del 2025; Il Tier 1 capital ratio è pari a 16,53% ed il Total capital ratio è pari a 18,92%.
La Banca Centrale Europea (BCE) ha definito il Requisito di Pillar 2 (P2R) di Credem per il 2026 all’1,25%, che conferma il Gruppo tra i migliori in Italia ed in Europa nel novero delle banche vigilate direttamente da Francoforte.
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