Giovedì 24 luglio, al termine della riapertura dell’Opas, Bper Banca ha comunicato di aver raggiunto una partecipazione del 69,9% nel capitale di Banca Popolare di Sondrio. Le adesioni raccolte nella fase finale si sono sommate al 58,3% ottenuto in precedenza, superando ampiamente la soglia minima del 35% fissata per il successo dell’operazione.
Fusione senza ostacoli assembleari
Il superamento della quota dei due terzi consente ora a Bper di deliberare la fusione tra i due istituti anche senza il consenso degli altri azionisti in assemblea straordinaria. La banca modenese potrà quindi procedere autonomamente con il progetto di integrazione.
Obiettivo: integrazione e delisting
L’operazione ha come obiettivo l’acquisizione dell’intero capitale di Popolare di Sondrio e il successivo delisting della società. Bper punta a un’integrazione operativa volta a generare sinergie ed efficienze, con l’obiettivo di rafforzare la presenza nel Nord Italia e creare valore per clienti, dipendenti e azionisti.
Il rilancio che ha convinto il mercato
Determinante per il buon esito dell’offerta è stato il rilancio annunciato il 3 luglio, che ha previsto l’aggiunta di un premio in denaro di 1 euro per azione. Secondo quanto comunicato da Bper, questa offerta migliorativa ha incentivato un numero significativo di azionisti ad aderire, contribuendo al consolidamento della posizione del gruppo.
Giovanni Franco Papa sulla conquista di BPS
L’amministratore delegato di BPER, Gianni Franco Papa, a Il Giornale d'Italia ha espresso soddisfazione per il risultato e ha confermato la volontà di procedere alla fusione tra i due istituti, che porterà alla nascita di un terzo polo bancario italiano con 6 milioni di clienti. “Abbiamo raggiunto la dimensione giusta per crescere. Ora dobbiamo concentrarci sull’integrazione”, ha dichiarato, escludendo ulteriori acquisizioni nel breve periodo.