29 Aprile 2022
fonte: imagoeconomica.it
La guerra in Ucraina e i rincari sull'energia e sul gas iniziano ufficialmente a far sentire i loro effetti sulla maggior parte dei Paesi dell'Unione europea e l'Italia risulta la più colpita. Il Pil del primo trimestre va in negativo (-0,2), mentre quello francese rimane invariato rispetto al precedente e quello spagnolo cresce appena dello 0,3%. Il dato migliore lo colleziona la Germania, con un Pil che sale. Ma è una salita debole e timida: è dello 0,2%, dopo il calo di fine 2021 dovuto alla diffusione del Covid.
I numeri sull'economia di alcuni tra i principali Paesi europei non sembrano essere per nulla rassicuranti: tra la guerra in Ucraina - che ormai va avanti da due mesi - e i rincari, le famiglie europee, e italiane in particolare, sono più in difficoltà del solito. Nei primi tre mesi del 2022, secondi i dati provvisori diffusi dai rispettivi Istituti di Statistica, il Pil in Francia è rimasto invariato, in Spagna è cresciuto solo dello 0,3% (contro il +2,2% dei tre mesi precedenti), mente in Italia è andato giù dello 0,2% dopo il +0,7% dei tre mesi precedenti.
Tuttavia - fa sapere l'Istat - il dato italiano è anche migliore rispetto alle previsioni fatte dagli esperti nelle scorse settimane. Basti pensare infatti che nel Def - il Documento di economia e finanza - i nostri ministri avevo preannunciato un Pil al -0,5%. La flessione, rivela l'Istituto, deriva da "una crescita dell’agricoltura, una sostanziale stazionarietà dell’industria e un calo dei servizi". L'impatto della guerra in Ucraina e soprattutto dei rincari però, secondo Confindustria, non avrebbero ancora fatto sentire del tutto il proprio peso sulla produzione industriale.
E se da una parte c'è l'Italia, la Nazione che sembra soffrire più di tutti le conseguenze di guerra e rincari, dall'altra c'è la Germania, il cui Pil registra un aumento dello 0,2%, che segue il calo di 0,7 punti dell’ultimo trimestre 2021.
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