24 Ottobre 2025
Ponte sullo Stretto di Messina
Punto e a capo per il Ponte sullo Stretto. La delibera del Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica e lo Sviluppo Sostenibile che ne riportava il progetto definitivo e il finanziamento è stata infatti sospesa dalla Corte dei Conti, che ha deferito il piano nuovamente all'organo collegiale, definendolo "ancora con troppi lati dubbiosi".
La costruzione del Ponte sullo Stretto subisce un nuovo stop: la Corte dei Conti ha sospeso la registrazione della delibera Cipess n. 41/2025, che approva il progetto definitivo e assegna le risorse del Fondo sviluppo e coesione 2021-2027. L’ufficio della Corte ha emanato una richiesta di deferimento all’organo collegiale, segnalando dubbi sull’intera documentazione e sulla completezza dell’istruttoria.
Il deferimento nasce da rilievi tecnici e procedurali. La Corte evidenzia che, considerando la rilevanza strategica dell’infrastruttura e le ingenti risorse pubbliche coinvolte, sarebbe stato necessario un livello maggiore di esplicitazione delle valutazioni, anche per garantire trasparenza ai processi decisionali e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale. Mancano documenti cruciali, come alcune delibere della Società Stretto di Messina e atti aggiuntivi al contratto con il contraente generale, fondamentali per comprendere varianti e modifiche intervenute.
Altri nodi riguardano la procedura Iropi, con cui il governo ha escluso il Ponte dal controllo preventivo della Corte, e la necessità di verificare la conformità alle direttive Habitat e Vinca, oltre al dialogo con la Commissione europea. Alcune esclusioni dai pareri procedurali, come quelli dell’Autorità di regolazione dei trasporti (Art) e del Nars, sollevano ulteriori interrogativi.
Il fascicolo della Corte mette anche in luce criticità sul piano economico-finanziario. Sono richiesti chiarimenti su asseverazioni della società di revisione KPMG, sui costi ambientali e su spese pregresse pari a 189 milioni di euro. Il magistrato istruttore sottolinea la necessità di garantire continuità dei requisiti tecnici e finanziari, trasparenza sui costi dei materiali e coerenza tra il valore di progetto e il Pef.
Sul piano della compatibilità Ue, la Corte evidenzia dubbi sulla mancata gara per le modifiche contrattuali e l’aumento dei costi, con potenziali violazioni dei principi comunitari di concorrenza. Questioni aperte riguardano anche modifiche progettuali, finanziamenti pubblici e privati e prefinanziamento dell’opera.
Il deferimento al Collegio rappresenta un rinvio tecnico ma dal forte peso politico: fino alla decisione dell’organo collegiale, la delibera Cipess resta sospesa, congelando di fatto l’intero cronoprogramma del Ponte sullo Stretto.
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