24 Settembre 2025
Ponte sullo Stretto, fonte Twitter: @Stefano173456
Sul Ponte sullo Stretto di Messina continuano i dubbi ora che la Corte dei Conti ha chiesto oggi, 24 settembre, ulteriori "chiarimenti" a proposito della recente delibera del Cipess, il Comitato Interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, che darebbe luogo a procedere. Ci sono ancora passaggi poco chiari sul maxi intervento di costruzione del Ponte che dovrebbe unire la Calabria alla Sicilia.
La Corte dei Conti ha così chiesto al Dipartimento per la programmazione ed il coordinamento della politica economica, di fare luce su alcuni aspetti fondamentali della delibera, chiarimenti tanto procedurali quanto inerenti ai costi dell'intero progetto dal momento che, si legge nel documento della magistratura, "risulterebbe non compiutamente assolto l'onere di motivazione difettando, a sostegno delle determinazioni assunte dal Cipess, anche in relazione a snodi cruciali dell'iter procedimentale, una puntuale valutazione degli esiti istruttori". In particolare, afferma la Corte in un documento lungo ben sei pagine, tale delibera risulterebbe essere più "una ricognizione delle attività intestate ai diversi attori istituzionali" anziché una "ponderazione delle risultanze di dette attività". Una ricognizione insomma, anziché una vera e propria valutazione multifattoriale. Anzitutto dunque, dubbi di carattere procedurale perché la Corte lamenta di aver ricevuto parte della documentazione utile tramite "condivisione di link" che rimanda al sito istituzionale della società Stretto di Messina. La Corte dunque chiede chiarimenti su come il Ministero e il Comitato abbiano ottenuto formalmente gli atti.
Poi le perplessità hanno riguardato il piano economico nonché gli oneri, giacché è segnalato un "disallineamento" tra i 10,481 miliardi di euro certificati dalla società Kpmg il 25 luglio 2025 e i 10,508 miliardi approvati invece nel quadro economico dello scorso 6 agosto. Altri dubbi poi riguarderebbero anche i costi per la sicurezza, quelli per i servizi di ingegneria e monitoraggio nonché quelli per le opere compensative. "Si osserva inoltre che non risulta in atti il parere del Consiglio Superiore dei lavori pubblici". E ancora, le stime di traffico: vengono richiesti dettagli sulla scelta della società di consulenza (la TPlan Consulting) e sulla validità delle sue "stime di traffico - piano tariffario", poste a fondamento del piano economico. I dubbi però non si fermano qui ma riguardano anche l'efficacia della delibera del Consiglio dei Ministri in cui, lo scorso 9 aprile, il Ponte era stato definito un'opera "d'interesse pubblico" per velocizzare vincoli e ostacoli procedurali.
Il Ponte sullo Stretto resta ancora lontano viste le necessarie verifiche che un simile progetto richiede. Nonostante lo stop della Corte dei Conti però Alessandro Morelli, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, dà un colpo di spalla definendo la situazione "normali interlocuzioni tra amministrazioni" e assicurando che nei prossimi giorni saranno dati tutti i chiarimenti richiesti. Dal canto suo il Pd già parla di sonora "bocciatura" chiedendo a Salvini di riferire in aula. "Non si può andare avanti con un’opera che presenta gravi lacune economiche, ambientali e procedurali" afferma Angelo Bonelli di Avs, mentre in una nota Patto per il Nord chiede direttamente le dimissioni del leader del carroccio. "Il 'via libera' che Salvini si aspettava (...) non solo non è arrivato ma è arrivato uno stop che potrebbe essere anche definitivo. Stiamo vedendo parti del Paese con strade disastrate e ponti che crollano per il maltempo, mentre Salvini ha indirizzato l'82% delle risorse nazionali (...) su un ponte che non è una priorità per nessuno" e - non dovessero essere superati i rilievi della Corte - "neppure realizzabile".
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