24 Settembre 2025
Giorgia Meloni (fonte LaPresse)
"La mia condanna di quello che è accaduto stanotte è totale (...) ma voglio ribadire quello che penso: non c'è bisogno di rischiare la propria incolumità per portare gli aiuti a Gaza". Si esprime così la premier Giorgia Meloni a margine dei lavori dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite interpellata a proposito del grave attacco subito nella notte dalla Global Sumud Flotilla.
Toni inizialmente partiti come duramente critici nei confronti di un attacco definito da Maria Elena Delia quale "violazione gravissima" compiuta "nella più totale illegalità". "La mia condanna di quello che è accaduto stanotte - ha riferito la premier ai microfoni dei giornalisti - è totale, stiamo facendo le nostre indagini per avere certezze sulle responsabilità". Un attacco che ha coinvolto tre imbarcazioni, Zefiro, Morgana e Taigete, di cui una italiana, tant'è che è lo stesso ministro della difesa Crosetto ha dovuto autorizzare l'intervento immediato della nave multiruolo Fasan "per garantire soccorso e assistenza ai cittadini italiani". Ma i toni di Meloni abbandonano la diplomazia per sfumare nella "diffidenza" verso la flottiglia. "Di questa vicenda voglio ribadire quello che penso: tutto questo è gratuito, pericoloso e irresponsabile. Non c'è bisogno di rischiare la propria incolumità, non c'è bisogno di infilarsi in una situazione di guerra per portare degli aiuti a Gaza che il governo italiano e le autorità preposte avrebbero potuto consegnare in poche ore". Una diffidenza che Meloni non aveva mai celato, ma che ora assume tinte più chiare: "Io non sono stupida - interviene Meloni commentando le proteste degli ultimi giorni -, vedo ciò che sta accadendo in Italia: obiettivo non è alleviare la sofferenza della popolazione di Gaza, obiettivo è attaccare il governo italiano. Si punta a bloccare l'Italia: ci saranno altre violenze, ci sarà una situazione di ordine pubblico molto complesso e questo non porterà alcun risultato per la popolazione di Gaza o qualcuno pensa che Hamas rilascerà gli ostaggi perché Usb indice lo sciopero?".
"Siamo seri - ha continuato Meloni - so cosa sta accadendo, lo vedo, mi pare irresponsabile usare la sofferenza del popolo palestinese per attaccare il governo italiano. L'opposizione, non avendo grandi materie per mobilitarsi in patria, le va a cercare in Palestina... Noi continueremo a fare il nostro lavoro serio, anche per risolvere la vicenda di Gaza". Le proposte sul tavolo non mancano, continua la premier annunciando il piano del governo: "Il ministro Tajani sta lavorando ad una proposta che è consegnare questi aiuti a Cipro, al patriarcato latino di Gerusalemme che si assume la responsabilità di consegnarli". Una proposta che, garantisce Meloni, ha già riscosso il consenso dei governi interessati (italiano, cipriota ed israeliano) ma che ancora non ha ricevuto feedback dalla Flotilla. Quindi l'appello alla "responsabilità" perché, prosegue la premier, "non si può rischiare l'incolumità delle persone per fare iniziative che diciamoci la verità sembrano prevalentemente fatte non per consegnare gli aiuti, ma per creare problemi al governo". Da parte sua, Meloni rivendica il buon senso sotteso a tale proposta: "Diversamente? Forzare il blocco navale israeliano? Cosa dovrebbe fare il governo italiano: mandare le navi della marina militare e dichiarare guerra a Israele?". Intanto, in Italia, il Pd presenta un'interrogazione parlamentare per chiedere al governo di fare luce su quanto è successo alla Flotilla e di prendere posizioni "concrete e tempestive" contro quanto accaduto.
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