16 Ottobre 2025
fonte: Twitter @corriere
Il Senato ha approvato il ddl per la conversione in legge del decreto sulla riforma dell’esame di Stato delle scuole superiori, che tornerà ufficialmente a chiamarsi Esame di Maturità. Il testo passa ora alla Camera.
Con questo via libera, "si confermano le innovazioni introdotte in sede di Consiglio dei Ministri con la riforma dell’Esame di Maturità. Una riforma che abbiamo fortemente voluto per restituire serietà, valore e centralità a un momento decisivo del percorso educativo dei nostri studenti. L’Esame di Stato torna a essere Esame di Maturità, con l’obiettivo di valutare la crescita complessiva dello studente", ha dichiarato il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara.
“Abbiamo riformato la prova orale, che dal prossimo anno tutti i maturandi dovranno regolarmente sostenere per poter essere promossi: chi farà volontariamente scena muta sarà bocciato; valorizziamo invece le azioni particolarmente meritevoli che denotano impegno e senso di responsabilità”, afferma il ministro Valditara.
Valditara ha aggiunto: “Siamo intervenuti anche sul canale del 4+2, che da sperimentale diventa ordinamentale: dal prossimo anno tutti gli studenti potranno scegliere i nuovi percorsi di istruzione tecnica e professionale per accedere prima e meglio al mondo del lavoro”.
Il ministro ha poi evidenziato altre misure contenute nel provvedimento: “In continuità con questa visione, il testo approvato oggi prevede altre misure concrete per rafforzare e innovare il sistema scolastico: nuovi fondi per la sicurezza degli edifici, risorse per l’acquisto di sussidi didattici nell’ambito del progetto Agenda Sud, proroga dei percorsi di formazione per specializzare un numero crescente di docenti di sostegno. Prosegue il nostro impegno per garantire una scuola che mette al centro lo studente e capace di valorizzare i talenti di ciascuno”.
Il decreto, approvato dal Consiglio dei Ministri il 5 settembre, introduce dal 2026 un nuovo esame di Stato che punta a valorizzare non solo le conoscenze, ma anche la capacità argomentativa e la maturazione personale degli studenti. Restano le due prove scritte, mentre il colloquio si concentrerà su quattro discipline principali, individuate con decreto ministeriale.
Il colloquio non sarà valido se lo studente sceglierà di restare in silenzio. Contribuiranno alla valutazione anche l’educazione civica e la formazione scuola-lavoro (che sostituisce i Pcto), con un elaborato su cittadinanza attiva e solidale per gli studenti con almeno sei decimi in condotta, da integrare nello scrutinio finale.
Per quanto riguarda gli istituti tecnico-professionali, il modello 4+2 diventa parte stabile del sistema nazionale di istruzione. Gli studenti conseguiranno il diploma in quattro anni e, se vorranno, potranno proseguire con due anni di specializzazione presso gli ITS Academy. I dirigenti scolastici potranno candidarsi presso il Ministero per attivare questi percorsi, che si affiancheranno al ciclo quinquennale tradizionale.
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