13 Luglio 2025
Fonte pixabay
Si sta affermando una nuova curiosa tendenza, direi quasi una moda: riguarda studenti che, all'orale della maturità, scelgono di stare in silenzio, rifiutandosi di sostenere l'esame e mettendo magari anche in discussione lo stesso sistema dei voti. Già diversi casi si sono registrati in questo senso. In questo modo, l'esame di maturità si capovolge in esame di immaturità: più precisamente, nell'incapacità di affrontare una prova, nella volontà di sottrarsi al primo dei tanti esami a cui la vita ci sottoporrà. Perfino il ministro Valditara è dovuto intervenire, precisando che chi si rifiuta di sostenere l'orario della maturità sarà bocciato. Non possiamo certo generalizzare, considerato il fatto che la massima parte dei giovani continua a studiare con serietà e a sottoporsi con rigore all'esame di maturità. Tuttavia, questa nuova tendenza, per quanto marginale, chiede di essere analizzata criticamente in relazione con il nostro tempo: le nuove generazioni, native a capitalismo integrale e vissute nell'epoca dell'evaporazione del padre, hanno già in parte metabolizzato lo spirito del nostro tempo e il suo abbattimento di ogni legge, di ogni confine e di ogni tabù. Si è, a questo proposito, parlato di snowflake generation, ossia di generazione fragile come i fiocchi di neve che, come è noto, si sciolgono appena toccano il suolo. Si va dunque verso l'abolizione dell'esame di maturità e del sistema dei voti? Riteniamo che ciò sarebbe profondamente sbagliato, considerato il fatto che è bene fin da giovani abituarsi alle prove e agli ostacoli che la vita ci pone dinanzi. La prova di maturità è una prima piccola sfida che incontriamo nella nostra vita e che richiede serietà e rigore, studio e dedizione. Ci educa a metterci alla prova e a prendere coscienza del fatto che la vita è fatta anche di questo. Siamo passati da un'epoca in cui la legge soffocava il desiderio, com'era prima del '68, a un tempo in cui il desiderio tende a sovrastare la legge e a ergersi a unica legge possibile, abbattendo ogni regola e ogni norma, come si conviene alla società della deregolamentazione economica e antropologica che stiamo, nostro malgrado, già da tempo sperimentando.
di Diego Fusaro
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