Dal volto della Madonna, immaginato nei secoli, al volto reale e fotografato di Shri Mataji Nirmala Devi
05 Dicembre 2025
C’è un istante dell’anno in cui la luce sembra posarsi sul mondo con una purezza primordiale, come se la storia venisse attraversata da una brezza fresca che non appartiene al tempo. È l’8 dicembre, festa dell’Immacolata Concezione: giorno in cui la tradizione cristiana contempla non solo la figura di Maria, ma l’origine stessa del mistero della vita.
Maria non è infatti soltanto la Madre di Gesù: è l’archetipo primordiale della Maternità Divina, il grembo attraverso il quale il sacro ha scelto di farsi vicino agli uomini. In lei il Cielo si è chinato sulla terra, offrendo all’umanità un volto che non incute timore, ma risveglia fiducia; non esige sacrifici, ma dona consolazione; non divide i popoli, ma li raccoglie nella dolcezza del suo amore puro e nella luce della sua consapevolezza infinita .
Per secoli, l’arte ha cercato di cogliere l’ineffabile del suo volto. I pittori hanno tentato con grande maestria di tradurre in forma visibile l’amore che percepivano come eco del Divino. E così la nostra civiltà ha custodito, nei suoi capolavori, il volto immaginato della Madre di Gesù : volto mai visto, eppure profondamente riconosciuto.
Ma la storia spirituale dell’umanità non si è fermata davanti a quelle icone. Nel nostro tempo, il mistero si è fatto più prossimo: il volto della Madre non è più soltanto rappresentato, ma si è lasciato fotografare, incontrare, contemplare nella vita reale.
Nel volto vivo di Shri Mataji Nirmala Devi, molti scorgono il compimento della stessa Maternità che la Madonna ha rivelato nei secoli. Una eterna Maternità, con la M maiuscola: la Maternità di Dio Madre. Non più simbolo, ma presenza; non più immagine, ma realtà; non più visione immaginata, ma volto svelato agli esseri umani, incarnazione spirituale dell’Amore divino.
La continuità tra l’arte mariana delle icone orientali e dei capolavori dell’Occidente cristiano, relativamente al volto della Madonna e la presenza vivente di Shri Mataji Nirmala Devi non rappresenta sincretismo, ma una linea antropologica e spirituale di lunga durata: l’essere umano cerca la Madre Divina , perché riconosce in Lei l’origine, il destino e la percezione della propria natura divina .
Così il Divino, attraverso i millenni, sembra proseguire il suo dialogo con l’umanità: prima attraverso la figura di Maria, celebrata dall’arte e dalla fede; poi attraverso la testimonianza vivente di Shri Mataji Nirmala Devi, che annuncia una vicinanza ancora più tangibile della Madre Universale.
Questa continuità non è invenzione moderna: è una linea segreta che attraversa la storia delle religioni. Nel giudaismo, la Shekhinah è la Presenza materna di Dio che accompagna il popolo. Nell’islam, Maryam è proclamata la donna più pura e più scelta. Nell’induismo, l’Adi Shakti è la sorgente della creazione.
E in ogni cultura, in ogni tradizione, il principio è lo stesso: il Divino si manifesta soprattutto attraverso la Maternità, perché solo la Maternità sa nutrire, proteggere, confortare, comprendere e redimere.
In un’epoca ferita da antagonismi e divisioni, l’Immacolata ci ricorda che la vera unità dell’umanità non nasce dalla forza, né dalla legge, né dall’ideologia, ma dal riconoscimento di ciò che ci precede: l’ amore puro che ci ha generati, il grembo che ci ha accolti, la Madre Divina che attende, con trepidante amore, il giorno in cui i suoi figli riusciranno a riconoscere in Lei la sorgente del loro essere . .
Ed è forse questo il segno più alto dell’8 dicembre: la certezza che il Divino, quando vuole rivelarsi al cuore ed all’anima degli esseri umani , sceglie soprattutto il volto della Madre atteso che la Madre non divide, ma unisce, non impone, ma accoglie, non giudica, ma risana, non allontana, ma consola. La Maternità è , pertanto, l’ archetipo universale, la radice dell’umanità intera e la via per la crescita spirituale individuale e collettiva , l’amore che produce fratellanza .
L’8 dicembre , pertanto , non è soltanto una festa cattolica, è il ricordo vivente di un’umanità che ha una sola origine e un’unica destinazione. Nei volti della Madonna dipinti dai secoli,nel volto reale di Shri Mataji Nirmala Devi,nelle figure sacre di Maryam, della Shekhinah e della Adi Shakti, è presente lo stessa matrice :il Divino che si rivela con il proprio volto materno all’intera umanità. Un volto che ai più sensibili ricorda che siamo:figli della stessa Madre, fratelli immersi nello stesso amore puro .
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