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CdM approva riforma del voto, stretta del Governo su condotta a scuola: promossi con 7, con il 6 rimandati e “elaborato su educazione civica”

La riforma riguarderà sia le scuole medie che quelle superiori. L’intento, come evidenziato dal ministro Valditara, è quello di “promuovere una scuola autorevole, capace di formare cittadini responsabili”

30 Luglio 2025

CdM approva riforma del voto, stretta del Governo su condotta a scuola: promossi con 7, con il 6 rimandati e “elaborato su cittadinanza”

Scuola Fonte: Imagoeconomica

Il Consiglio dei Ministri ha approvato in via definitiva la riforma del voto di condotta per le scuole secondarie, un intervento che modifica profondamente le regole di ammissione all'anno successivo. A partire dal 2025/2026, non basterà più un 6 in condotta per passare automaticamente: la soglia si alza a 7. Chi si ferma a 6 dovrà affrontare un percorso formativo, con la redazione di un elaborato su tematiche di cittadinanza attiva, collegato ai motivi del voto ottenuto. Un cambiamento che, secondo il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, promotore dell'iniziativa sulla riforma condotta, punta a rafforzare il valore educativo della scuola e il rispetto delle regole.

CdM approva riforma del voto, stretta del Governo su condotta a scuola: promossi con 7, con il 6 rimandati e “elaborato su educazione civica”

Con il via libera definitivo arrivato il 30 luglio 2025, dopo i pareri favorevoli del Consiglio di Stato, la riforma del voto di condotta entra ufficialmente nel quadro normativo scolastico italiano, segnando una svolta decisa rispetto al passato. Il Governo sceglie la linea della fermezza e restituisce alla condotta un peso determinante per la promozione: non più sufficiente il tradizionale 6, sarà necessario almeno un 7 per l’ammissione automatica alla classe successiva.

Chi si fermerà al 6, pur non venendo bocciato immediatamente, vedrà sospeso il giudizio di ammissione e dovrà impegnarsi in un percorso di recupero educativo. È previsto, infatti, un elaborato da presentare nel periodo estivo, focalizzato su temi di cittadinanza attiva e rispetto delle regole, strettamente collegato ai comportamenti che hanno motivato il voto. Sarà il consiglio di classe, sulla base dell’elaborato e del percorso svolto, a decidere se ammettere o meno lo studente all’anno successivo.

La riforma riguarderà sia le scuole medie che quelle superiori. L’intento, come evidenziato dal ministro Valditara, è quello di “promuovere una scuola autorevole, capace di formare cittadini responsabili”. L’attenzione si sposta quindi sul comportamento complessivo dello studente lungo l’intero anno scolastico, inclusi eventuali episodi di violenza o mancanza di rispetto verso docenti e compagni.

È un segnale forte e chiaro: nella scuola italiana il rispetto per la persona e per le istituzioni è imprescindibile”, ha dichiarato Valditara. Il nuovo impianto normativo intende superare la visione punitiva del voto di condotta, per trasformarlo in un vero strumento formativo. In quest’ottica, anche le sanzioni disciplinari saranno riviste: via alle sospensioni tradizionali, spazio a percorsi alternativi come attività di riflessione o progetti di cittadinanza solidale, in collaborazione con enti e associazioni del territorio.

Il Ministero dell’Istruzione accompagnerà l’introduzione della riforma con una campagna informativa rivolta a studenti, famiglie e personale scolastico, al fine di garantire una transizione ordinata e consapevole. Intanto, negli istituti si lavora già alle linee guida interne per applicare le nuove disposizioni e integrare nei piani didattici strumenti di valutazione coerenti con i nuovi criteri.

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