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Scuola, approvato il decreto per la nuova maturità 2026: bocciatura per chi rifiuta l'orale e riduzione commissari interni ed esterni

Inoltre saranno introdotti "esami integrativi" per coloro che vorranno cambiare indirizzo di studio dal 3° anno, e l'orale sarà un colloquio disciplinare su 4 materie

04 Settembre 2025

Scuola, approvato il decreto per la nuova maturità 2026: tra le novità bocciatura per chi rifiuta l'orale, riduzione commissari interni ed esterni

Giuseppe Valditara, fonte: Imagoeconomica

È uscito oggi, 4 settembre, in Consiglio dei Ministri il nuovo decreto legge con cui il Ministero dell'Istruzione introdurrà alcune specifiche riforme a partire dalla Maturità 2026. Nella bozza del provvedimento, comprensiva di 7 articoli, vengono introdotte misure volte a riformare completamente l'esame di Stato conclusivo al secondo ciclo di istruzione e sostanzialmente mirate a "potenziare la funzione formativa, culturale e orientativa" della maturità, come recita la relazione tecnica. Al centro, si legge, resta "lo sviluppo integrale della studentessa e dello studente".

Scuola, approvato il decreto per la nuova maturità 2026: tra le novità bocciatura per chi rifiuta l'orale, riduzione commissari interni ed esterni

Anzitutto una specifica formale e terminologica. Non si chiamerà più "esame di Stato", dicitura introdotta dal ministro Luigi Berlinguer nel 1997, ma "maturità" così com'era stato partorito nel 1923 dalla riforma Gentile. A ribadire il carattere formativo del percorso. Anche la cosiddetta (ex) "alternanza scuola-lavoro", poi chiamata "percorsi per le competenze trasversali e per l'orientamento", è ridenominata "percorso di formazione scuola-lavoro" a sottolineare il ponte tra il prima (l'ambiente educativo) e il dopo (quello produttivo). Dunque, una serie di cambiamenti concreti.

  1. Gli studenti che rifiuteranno di sostenere l'orale alla maturità saranno bocciati. Uno zoccolo duro su cui il Ministro Valditara insisteva da tempo: "Chi fa scena muta all'orale sarà bocciato" ha comunicato il Ministro al termine del Consiglio dei Ministri oggi. Ma già ne aveva parlato a metà luglio dopo che alcuni studenti erano stati zitti all'orale venendo comunque promossi in virtù dei punteggi ottenuti dalle prove scritte. Da oggi, l'esame di maturità si considera validamente superato solo col regolare svolgimento di tutte le provecolloquio incluso.
  2. Introdotti "esami integrativi" destinati agli studenti che desiderano cambiare indirizzo di studio a partire dal terzo anno. Esami da svolgersi in un'unica sessione, prima dell'inizio delle attività didattiche.
  3. Il colloquio sarà incentrato su 4 discipline che rappresentano meglio le "competenze fondamentali e caratterizzanti del percorso di studio". Discipline individuate annualmente con un decreto del Ministero. Non più dunque la discussione "sul documento che aveva sollevato molte perplessità, molta ansia anche negli studenti" annuncia Valditara. La commissione d'esame potrà poi integrare il punteggio finale con un massimo di 3 punti se il candidato ha raggiunto un punteggio complessivo di almeno 97 punti. Non un'interrogazione su tutte le materie dunque, ma un colloquio disciplinare più mirato.
  4. La commissione d'esame sarà snellita, ovvero resa "più efficiente e funzionale" nella sua composizione. Ciascuna commissione avrà 2 commissari esterni e 2 interni per ciascuna delle due classi abbinate, diversamente dalla normativa vigente che prevedeva 3 esterni e 3 interni. "Le commissioni diminuiscono da 7 a 5 la composizione - ha annunciato Valditara -, ci sono dunque dei risparmi, questi risparmi saranno fra l'altro utilizzati per la formazione dei futuri commissari. Una misura importante, chi va a fare il commissario per l'esame di maturità avrà una formazione specifica. Contiamo anche di pagare di più i commissari che andranno a fare la maturità".
  5. Per quanto invece riguarda i risultati delle prove Invalsi, i livelli di apprendimento conseguiti saranno indicati dallo studente in una sezione specifica del curriculum, in forma descrittiva e solo al termine della maturità. Una scelta dettata dalla volontà di ordinare temporalmente e funzionalmente i risultati delle prove nazionali.

Il decreto approvato inoltre stanzia 10 milioni di euro all'anno, a partire dal 2026, per il Piano per la formazione dei docenti; ed estende la copertura assicurativa sanitaria integrativa anche a docenti e personale Ata avente contratto a tempo determinato fino al 30 giugno.

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