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Processo Open Arms, motivazioni assoluzione Salvini: "Era la Spagna a dover fornire il porto sicuro, migranti non erano in pericolo di vita"

La sentenza che ha scagionato definitivamente l'ex Ministro dell'Interno è arrivata il 20 dicembre 2024. Ecco le motivazioni

20 Giugno 2025

Processo Open Arms, motivazioni assoluzione Salvini: "Era la Spagna a dover fornire il porto sicuro, migranti non erano in pericolo di vita"

Open Arms, fonte: imagoeconomica

Ecco le motivazioni dell'assoluzione di Salvini in merito al processo Open Arms. La sentenza che ha scagionato definitivamente l'ex Ministro dell'Interno dalle accuse di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio è arrivata il 20 dicembre 2024. L’inchiesta era partita nel 2019, dopo il divieto di sbarco deciso ad agosto per 19 giorni dal Viminale nei confronti di 147 migranti a bordo della ong spagnola Open Arms.

Processo Open Arms, motivazioni assoluzione Salvini: "Era la Spagna a dover fornire il porto sicuro"

Sono state rese pubbliche le motivazioni in merito alla sentenza dello scorso dicembre 2024 sull'assoluzione di Salvini nel processo Open Arms. "Lo Stato italiano, inizialmente, col decreto dell'1 agosto 2019 si era limitato a interdire l'accesso ad Open Arms (che peraltro in quel momento si trovava, in acque internazionali, a oltre 50 miglia dalle coste italiane) nelle acque territoriali, senza con ciò respingerla verso Paesi nei quali i migranti avrebbero corso il rischio di subire i pregiudizi alla propria vita (in tesi, verso la Libia), confidando sul fatto che i Paesi direttamente responsabili (Spagna e Malta), ove i migranti non avrebbero corso rischi, avrebbero potuto accogliere i migranti".

I giudici sostengono che "può con sicurezza escludersi che lo Stato italiano avesse respinto i migranti (e tra essi i rifugiati, coloro i quali avrebbero avuto diritto di asilo e coloro che avrebbero potuto correre il rischio effettivo di subire una violazione dei propri diritti fondamentali internazionalmente riconosciuti) verso una nazione in cui sussista un ragionevole rischio di subire un pregiudizio alla propria vita, alla libertà, ovvero all'integrità psicofisica. La Spagna, e non l'Italia, era tenuta a tutelare i diritti delle persone a bordo e, dunque, in linea di principio, anche a fornire l'approdo in un Place of safety (Porto sicuro)".

La chiamata in causa dell'Italia viene definita "artificiosa". Al contrario, la Spagna aveva un "naturale profilo centrale" nella vicenda. Il centro di coordinamento e soccorso marittimo della Spagna aveva effettivamente "operato, sin da subito, un sia pur minimo coordinamento da primo contatto, quale quello diretto a orientare la nave nella individuazione degli Stati responsabili (o almeno quelli che aveva ritenuto responsabili) per la zona del sinistro, prima la Tunisia e poi Malta, mettendo in contatto l'imbarcazione con le rispettive autorità competenti".

Fin da subito, Malta, "nel declinare la propria responsabilità per i primi due eventi di salvataggio", continuano i giudici, "aveva chiaramente indicato la Spagna (Stato di bandiera) quale unica autorità che avrebbe dovuto assistere il natante nella prosecuzione delle operazioni". E ancora: "Sia pure dopo diversi giorni, la Spagna aveva finalmente concesso il Pos, esortando la barca a recarsi ad Algeciras e poi nel più vicino porto spagnolo rispetto alla sua posizione (Maiorca), non potendo più disconoscere, a quel punto, vieppiù pressata da stringenti motivazioni umanitarie, la propria giuridica competenza sull'evento. Infine, quando Open Arms aveva rappresentato l'impossibilità di raggiungere il Pos indicatogli, la Spagna aveva disposto l'invio della nave della Marina militare Audaz per prelevare i migranti soccorsi e condurli in Spagna (organizzando una soluzione alternativa per raggiungere il Place of Safety)".

La replica dell'avvocato di Salvini

Ecco cosa ha detto Giulia Bongiorno, avvocato di Salvini: "La sentenza, con motivazione tecnicamente ineccepibile, riconosce l'assoluta correttezza della condotta del ministro Matteo Salvini. Non esisteva infatti alcun obbligo di far sbarcare Open Arms in Italia. La sentenza va anche oltre e precisa che chi ha sbagliato è stata proprio Open Arms nel non cercare altre soluzioni".

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