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Neonati sepolti a Parma, 21enne Chiara Petrolini rinviata a giudizio per omicidio premeditato e soppressione di cadavere

Al via il 30 giugno il dibattimento in Corte d’Assise a Parma. La 21enne sarà a processo per l’omicidio dei due figli neonati

23 Maggio 2025

Chiara Petrolini

fonte Facebook @chiarapetrolini

È stata rinviata a giudizio con le gravissime accuse di omicidio premeditato e soppressione di cadavere Chiara Petrolini, la 21enne di Vignale di Traversetolo, finita al centro di una vicenda giudiziaria tra le più sconvolgenti degli ultimi anni. Secondo la Procura di Parma, la giovane avrebbe ucciso i suoi 2 figli appena nati dopo aver tenuto nascoste le gravidanze a tutti, familiari compresi, e successivamente ne avrebbe occultato i corpi nel giardino della propria abitazione.

Chiara Petrolini rinviata a giudizio per omicidio premeditato e soppressione di cadavere

I fatti, oggetto dell’indagine, risalgono al 12 maggio 2023 e al 7 agosto 2024, date in cui la ragazza avrebbe dato alla luce, in solitudine e senza alcuna assistenza, i piccoli Angelo Federico e Domenico Matteo. Per entrambi, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, sarebbe seguita una morte violenta e il seppellimento clandestino nella proprietà di famiglia, senza che alcuno dei conviventi si accorgesse di nulla.

La decisione del rinvio a giudizio è stata formalizzata dalla giudice per l’udienza preliminare Gabriella Orsi, al termine di un’udienza svoltasi a porte chiuse, alla quale erano presenti anche Samuel Granelli, ex fidanzato della ragazza e padre dei bambini, costituitosi parte civile, insieme ai suoi genitori. I Granelli sono assistiti anche dall’associazione “La Caramella Buona”, la cui ammissione come parte civile è ancora al vaglio del giudice.

Il processo, che si celebrerà davanti alla Corte d’Assise di Parma, prenderà il via il 30 giugno alle ore 9.30. La Procura contesta alla giovane non solo la premeditazione dell’omicidio, ma anche l’intenzione lucida e reiterata di far sparire ogni traccia della propria maternità, agendo con metodo e freddezza in entrambe le circostanze.

Un caso complesso, che apre interrogativi profondi sul contesto psicologico, sociale e familiare in cui si è consumata una tragedia silenziosa. Secondo gli investigatori, nessuno nell’ambiente prossimo alla ragazza – né genitori, né amici, né colleghi – si sarebbe accorto delle gravidanze, circostanza che fa ipotizzare una pianificazione lunga e consapevole degli atti criminosi.

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