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Milano, 16enne fa uso abituale di marijuana da anni, la madre: "Combatte l'insonnia"; la scuola: "Situazione di disagio, trascurato, con sguardo vacuo e non mangia"; e l'IRCCS di Milano poi lo medicalizza, senza il consenso del padre

Una storia incredibile di malagiustizia e malasanità a Milano, con un minore finito nel tritacarne e un padre esautorato e non ascoltato; tutto nasce da una separazione non accettata dalla ex e lui che si oppose alla somministrazione del vaccino Covid ai 2 figli minori di 12 e 15 anni, con la conseguenza che il giudice gli tolse l'affido

24 Marzo 2025

Milano, madre consente da anni al figlio 16enne di farsi le canne: "combatte l'insonnia"; e l'IRCCS poi lo medicalizza: il cortocircuito di giustizia e servizi sociali nella tutela dei minori

La tutela dei minori tra giustizia e servizi sociali in cortocircuito: una situazione in cui il Tribunale prima toglie l'affido di 2 minori ad un padre in quanto non voleva sottoporli al vaccino per il Covid, e in appello la Corte lo toglie anche alla madre, in quanto inadatta, assegnando le funzioni ai Servizi Sociali.

E la madre ammette candidamente di lasciare da anni il figlio 16enne a farsi le canne fumando la marijuana comprata da qualche spacciatore e carica di thc, in quanto ritiene che "combatte l'insonnia". E in tutto questo i Servizi Sociali, informati dal padre e dal suo legale con deposito di specifica istanza dell'uso di Cannabis già dall'Aprile 2022, non sono mai intervenuti.

Dopo la cannabis, non più sufficiente, a quanto pare, l'IRCCS - Uonpia del Policlinico di Milano medicalizza il minore senza confronti né con il padre né con i Servizi Sociali affidatari. Il preludio all'utilizzo di psicofarmaci.

E questo accade da quando il giudice Beatrice Secchi della 9 Sezione di Milano - famiglia - (per modo di dire) con il suo intervento a gamba tesa, tolse l'affido al padre che non voleva far somministrare la 3° dose di vaccino Covid al figlio allora 13enne, dopo che la madre gli aveva fatto somministrare le prime 2 senza il suo consenso.

Da lì parte il progressivo declino, poco prima degli esami di maturità, culminati con il diniego dei Servizi Sociali di mandare il minore in vacanza con il padre e la sorella a dicembre 2021, nonostante la mail a loro inviata dall'allora tredicenne che voleva partire con loro. Da li l'inizio di utilizzo di alcool e fumo, passando alla marijuana presa dagli spacciatori, in particolare tra piazza Vetra e il parco delle basiliche a Milano.

Con il beneplacito della madre che, messa alle strette dall'ex relativamente alla richiesta di analisi tossicologiche, ad oggi negate, ha candidamente dichiarato ai servizi sociali che "le canne sono utili per dormire"...

Ma dove siamo arrivati? C'è chi afferma che si tratta di maltrattamenti a minore. con gravi responsabilità di tutti gli attori coinvolti.

La scuola del minore: "Preoccupati per la situazione dello studente, trascurato, trasandato e con sguardo vacuo"

Il consiglio di scuola riporta quanto segue:

"Dal punto di vista didattico, lo studente si impegna al di sotto delle sue reali capacità, non si impegna in tutte le materie, ha attualmente un profitto insufficiente nelle seguenti discipline: Italiano, Storia e Scienze Umane.

Dal punto di vista del comportamento lo studente manifesta atteggiamenti e comportamenti a volte poco responsabili, ha accumulato un elevato numero di assenze e ritardi, seppure regolarmente giustificati (dalla madre – ndr). Generalmente, nei momenti di serenità, interagisce con adulti e compagni in modo corretto e socievole, prestandosi al dialogo e al confronto rispettoso, se guidato dall’adulto, si attiene alle regole e si ottiene collaborativo.

Si chiede di tenere aggiornali i docenti.

La coordinatrice di classe".

La scuola poi aggiunge: 

"A partire da lunedì 17 febbraio, lo studente ha iniziato il percorso di PCTO (Alternanza Scuola – Lavoro - ndr) presso la biblioteca... Il ragazzo si è presentato solo lunedì, martedì e giovedì, con un orario ridotto.

Ciò che preoccupa sono le condizioni in cui si è presentato durante il periodo di attività.

Abbiamo riscontrato una scarsa attenzione all’igiene personale e all’abbigliamento, oltre ad una preoccupante tendenza a non mangiare durante le pause, rifiutando qualsiasi tipo di cibo offerto (solo negli ultimi 4 mesi lo studente ha perso 8 kg - ndr).

Il suo sguardo appare vacuo e vi è una generale difficoltà a concentrarsi.

La partecipazione alle attività è stata minima e il suo comportamento è caratterizzato da disorientamento. Nonostante ciò l’alunno non assume mai un atteggiamento di sfida o opposizione, anzi spesso accoglie volentieri riflessioni e interazioni con l’adulto.

In condizioni di serenità, lo studente appare come un ragazzo brillante e capace di esprimere idee e riflessioni particolarmente interessanti, che denotano un buon livello di pensiero critico.

Siamo preoccupate per queste manifestazioni di disagio e trascuratezza e pertanto abbiamo ritenuto condividere con voi la situazione osservata.

Le docenti

Milano, 26 Febbraio 2025".

La storia del ragazzo: Tribunale di Milano toglie l'affido al padre, Corte d'appello lo toglie alla madre, figlio affidato ai Servi Sociali e poi medicalizzato dall'Uonpia; lui si assenta sempre di più a scuola e perde 8 kg di peso

Dopo che il Tribunale di Milano ha tolto l'affido dei figli minori al padre e che la Corte d'appello lo ha tolto alla madre assegnando i ragazzi ai Servizi Sociali, il minore è sballottato e non ha più punti di riferimento. Ha iniziato da tempo a bere, a fumare, non solo sigarette. Si fa infatti le canne con il beneplacito della madre. Passa le giornate alla playstation e a guardare le serie di Netflix, zero sport e zero interessi. Va a dormire tardi, non si addormenta e si sveglia tardi. Fa molte assenze a scuola.

La madre porta il minore dallo psichiatra della Uonpia, presso la IRCSS del Policlinico di Milano. La psichiatra della strutturasenza neanche sentire o informare preventivamente il padre della possibile opzione, in totale autonomia decisionale insieme alla madre del minore, non più detentrice della potestà genitoriale, e senza neanche aver sentito i Servizi Sociali, assegnatari del minore stesso, ha deciso di medicalizzare il ragazzinoImposta una terapia medica come "cura" di problemi familiari e sociali. Da quando il figlio inizia ad assumere l'ATRAX, le assenze a scuola aumentano ancora di più e il padre diffida l'Uonpia" che a sua volta replica che "la terapia è appropriata e sicura" e si preoccupa del "danno di immagine". Come riferito dalle docenti, "non mangia, dimagrisce, ha lo sguardo vacuo, è disorientato, manifesta disagio e trascuratezza nonché comportamenti poco responsabili".

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