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Stupro di gruppo a Palermo, condannati i 6 imputati maggiorenni ma con pene dimezzate, l'unico minore già condannato a 8 anni e 8 mesi

La violenza sulla 19enne era avvenuta nella notte tra il 6 il 7 luglio 2023 in un cantiere abbandonato al Foro Italico, a riprendere lo stupro di gruppo è stato il maggiore dei condannati

08 Novembre 2024

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Stupro di gruppo a Palermo, fonte: Facebook @Cinzia Bendetti

A distanza di poco più di un anno dalla vicenda, è arrivata la sentenza per lo stupro di gruppo avvenuto a Palermo nella notte tra il 6 il 7 luglio 2023 in un cantiere abbandonato al Foro Italico: i giudici hanno condannato tutti gli imputati maggiorenni, ma a pene inferiori rispetto a quella inflitta all’unico ragazzo che era minorenne all'epoca dei fatti. I ragazzi sono stati condannati per aver trascinato una ragazza ubriaca in un capannone e per averla stuprarla a turno, in gruppo. Nella sentenza si legge che a riprendere con il cellulare la violenza sessuale fu il più grande di loro, Angelo Flores, ormai 23enne, che con la vittima aveva anche avuto una relazione.

Stupro di gruppo a Palermo, condannati anche tutti gli imputati maggiorenni

Il tribunale di Palermo ha condannato a 7 anni di carcere quattro dei sei ragazzi accusati dello stupro di gruppo di una 19enne violentata in un cantiere abbandonato del capoluogo a luglio del 2023. Il quinto imputato ha avuto 6 anni e 4 mesi. Il sesto 4 anni e 8 mesi. A denunciare ai carabinieri gli abusi, ripresi dal maggiore degli imputati col cellulare, è stata la vittima. Per la violenza sessuale era già stato condannato dal gup dei minori l'unico che al momento dei fatti non aveva ancora compiuto 18 anni. La pena stabilita è di a 8 anni e 8 mesi.

A 7 anni sono stati condannati Angelo Flores, Gabriele Di Trapani, Christian Maronia ed Elio Arnao. A sei anni e 4 mesi invece è stato condannato Cristian Barone, mentre a 4 anni e 8 mesi Samuele La Grassa.

La procura, rappresentata in aula dall'aggiunta Laura Vaccaro, aveva chiesto la condanna a 12 anni per tutti gli imputati a eccezione di Samuele La Grassa, l'unico che non avrebbe preso parte alla violenza, per cui la richiesta era stata di 10 anni e 8 mesi. Le pene nella sentenza risultano tutte ridotte. La difesa ha sempre sostenuto che la ragazza fosse consenziente. Il processo si è svolto con il rito abbreviato.

I sei ragazzi sono stati condannati a risarcire alla parte civile 40mila euro di provvisionale, rimettendo al giudice civile la quantificazione del risarcimento. Liquidate alle associazioni che ne hanno fatto richiesta mille euro di provvisionale, rimettendo anche in questo caso al giudice civile la quantificazione del danno.

Prima che i giudici entrassero in camera di consiglio Barone, in videocollegamento dal carcere in cui è detenuto ormai da un anno e mezzo ha chiesto scusa per non aver fatto nulla per aiutare la vittima, poi ha detto: "Chiedo una sentenza giusta. Giudicatemi per quel che ho fatto, non per ciò che non ho fatto". 

Il legale della vittima

"L'entità della pena non mi è mai interessata perché mi immedesimo nel fatto che si tratta di ragazzi e che per loro una condanna pesante è un guaio. Era importante però che ci fosse la condanna". Così Carla Garofalo, difensore della ragazza vittima nel luglio scorso di una violenza di gruppo a Palermo, dopo la sentenza del tribunale che ha condannato tutti gli imputati. Una "doppia violenza" l'ha definita la legale, riferendosi a coloro i quali ritengono che la vittima dello stupro potrebbe essere una ragazza di facili costumi o addirittura che potesse essere consenziente (come ha sempre affermato la difesa stessa): "Tutto quello che è stato detto attorno a questa vicenda, che posso definire una sporca vicenda, non solo per la materia già sporca di per sé come una violenza sessuale di gruppo, è stato detto in un modo violento che ha fatto male a tutti, non solo alla mia assistita ma anche a me".

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