01 Marzo 2024
Tribunale di Milano, fonte: imagoeconomica
Visibilia Editore è stata commissariata dal Tribunale di Milano. La decisione è stata presa dai giudici, secondo cui nella società del gruppo fondato da Daniele Santanché, che però non è più presidente dal 2022, ci sarebbero "gravi criticità nei conti e irregolarità organizzative". L'ispezione si è conclusa nelle scorse settimane e gli esiti hanno detto questo ed è stata così accolta la richiesta della procura con il procuratore aggiunto Laura Pedio e il pm Maria Giuseppina Gravina, nella causa intentata dai soci di minoranza, rappresentanti in giudizio dall’avvocato Antonio Piantadosi. Il tribunale ha nominato come amministratore giudiziario il professore e avvocato torinese Maurizio Irrera. L'incarico che gli è stato affidato durerà sei mesi, nel corso dei quali Irrera dovrà portare avanti una serie di prescrizioni indicate dal collegio.
Disposta la "revoca dall'incarico dell'attuale Consiglio di amministrazione della società Visibilia Editore spa composto da Alberto Campagnoli, Giuseppe Vadalà, Maria Claudia Santaloja, Massimiliano Poppi e Cesare Meroni". Il provvedimento va a intaccare anche nel consiglio sindacale composto dai sindaci Nadia Bonelli, Federico Stricagnolo e Giorgio Mangiaracina.
Per il tribunale di Milano "tali carenze nell’organizzazione della contabilità, dell’amministrazione e della tesoreria della società dimostrano l’inadeguatezza dell’organo gestorio (...). La situazione è tanto più grave e rilevante considerando che Visibilia Editore spa è società quotata e che attualmente le società del gruppo sono chiamate a gestire una conclamata situazione di crisi. Non è affatto in discussione, contrariamente a quanto osservato la difesa degli amministratori e del Collegio sindacale, la scelta di svolgere in outsourcing la contabilità e l’amministrazione, ma la totale mancanza di organizzazione interna di qualsiasi tipo che consenta un controllo sui sevizi di consulenza portati all’esterno".
Un "preoccupante quadro che fa emergere l'assoluta inidoneità dell'organo gestorio della società. Le irregolarità - scrivono i giudici - attingono anche Visibilia Editrice srl controllata al 100% da Visibilia Editore spa".
Una unitarietà di gruppo "che emerge da plurimi fattori: tanto che attualmente per entrambe le società le funzioni amministrative, contabili e di tesoreria sono affidate a Visibilia Concessionaria sr. Inoltre l'amministratore unico di Visibilia Editrice srl è il sig Maggioni, che riveste in Visibilia Editore la funzione di responsabile amministrativo".
Considerando che Visibilia Editrice srl è la società operativa del gruppo, "non può configurarsi un'effettiva organizzazione gestionale, nell'interesse degli azionisti, della società e della positiva riuscita del piano di risanamento, se non coinvolgendo anche la controllata". Una condotta che "può costituire anche fonte di potenziale inquinamento della veritiera rappresentazione della effettiva situazione patrimoniale contabile alla base del piano di risanamento in corso".
Per la composizione del Cda di Visibilia si erano fatti i nomi anche di Poppi e Meroni, ma questi due non erano mai stati inseriti nel Consiglio d'amministrazione, così come da rettifica della stessa società: "Il Dott. Poppi e il Dott. Meroni erano stati nominati per cooptazione, ma tale nomina non è stata né notificata ai due Professionisti, né tantomeno accettata ed esercitata – come pienamente confermato dai dati pubblicamente desumibili dal Registro delle Imprese".
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