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Genova, per sfuggire all'arresto diciassettenne si lancia dal terrazzo, è ricoverato in rianimazione

Il giovane si trovava in un appartamento vicino al centro storico insieme a un adulto: avevano il compito di "cucinare" il crack da spacciare nei vicoli

27 Novembre 2023

Genova, per sfuggire all'arresto diciassettenne si lancia dal terrazzo, è ricoverato in rianimazione

Quando ha visto entrare i carabinieri nel laboratorio dove preparava e confezionava il crack destinato al centro storico di Genova, uno degli spacciatori addetti alla “cucina” dello stupefacente, per sfuggire all’arresto, si è lanciato dalla porta finestra del terrazzo e, dopo un volo di almeno cinque metri, è precipitato in un giardino restando gravemente ferito. Ha soltanto 17 anni. Adesso si trova nel reparto di rianimazione dell’ospedale San Martino.

Nell’ultima operazione contro lo spaccio condotta dai carabinieri del nucleo operativo della compagnia di Genova Centro in un’abitazione di via Bari per poco non c’è scappato il morto. Nell’appartamento, come in altri in città, era stata allestita una centrale clandestina per la preparazione del crack gestita dai clan senegalesi, che seguono l’intera filiera: dalla preparazione allo smercio al dettaglio. Il blitz si è concluso con due arrestati e il sequestro di quasi due etti di cocaina in pietre, telefonini e materiale per il taglio.

Ma la scena è stata drammatica. I militari non hanno fatto in tempo a qualificarsi che il diciassettenne si è lanciato dal terrazzo sfondando il vetro della finestra. Nel volo si è procurato gravi traumi e ferite che hanno portato al suo ricovero in ospedale.  È comunque in stato di arresto e per questo è piantonato. Il suo capo, un connazionale di 35 anni, invece è stato trasferito nel carcere di Marassi, dove dovrà rispondere del reato di detenzione ai fini di spaccio e preparazione di sostanza stupefacente. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti i due si trovavano nell’abitazione di via Bari per preparare dosi di crack. E per questo stavano lavorando con cocaina in pietra da cui poi ricavare attraverso un procedimento chimico i cristalli.

I militari hanno individuato il laboratorio grazie a un’attività investigativa condotta proprio nei vicoli. Il loro lavoro è però tutt’altro che concluso, e punta a ricostruire la catena e i canali dello spaccio in cui erano inseriti i due pusher, Gli occhi sono puntati, in particolare, sul responsabile della “cucina”: si tratta di una figura legata ai clan senegalesi che controllano lo spaccio nella città vecchia.

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