13 Novembre 2023
Fonte: Il Giornale
Cgil e Uil ignorano il garante. E confermano “la proclamazione dello sciopero generale e le sue modalità di svolgimento per la giornata del 17 novembre”, spiegando che “non condividiamo la decisione assunta dalla Commissione di garanzia. Si tratta di un’interpretazione che non riconoscendo la disciplina dello sciopero generale, mette in discussione nei fatti l’effettivo esercizio del diritto di sciopero sancito dalla Costituzione a tutte le lavoratrici ed i lavoratori”. Le due organizzazioni sindacali si dicono però disponibili “ad aderire alle indicazioni della commissione per il settore dei vigili fuoco e quello del trasporto aereo”.
Secondo la Commissione di garanzia sugli scioperi non sussistono le condizioni per considerare uno sciopero generale quello indetto per venerdì 17 novembre da Cgil e Uil. Il garante chiede quindi una rimodulazione dell’astensione dal lavoro in alcuni settori confermando “il contenuto del provvedimento adottato in data 8 novembre”. “Lo sciopero, così come proclamato dalle confederazioni sindacali (con esclusione di numerosi settori) non può essere considerato, come da consolidato orientamento della Commissione, quale sciopero generale, ai fini dell’applicazione della disciplina che consente delle deroghe alle normative di settore sui servizi pubblici”, si legge in una nota dopo l’incontro con i due sindacati, che hanno comunque confermato lo sciopero.
La Lega, che da giorni sta attaccando i sindacati sostenendo che “organizzano week end lunghi”, han insalutato Cgil e Uil. “La Commissione di garanzia degli scioperi mette in castigo il capriccioso Maurizio Landini”, scrive in una nota il partito di Matteo Salvini pochi minuti dopo l’annuncio della decisione. Il leader della Lega lancia poi quello che definisce un appello “al buonsenso e al rispetto delle regole”. “Difendiamo il sacrosanto diritto alla mobilitazione, ma deve avvenire nel rispetto delle regole e non sulla pelle di milioni di famiglie, studenti e lavoratori. Una minoranza di iscritti ad alcune sigle sindacali non può danneggiare un intero Paese”.
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