10 Luglio 2023
Scoppia la bufera sul giornalista Filippo Facci, a seguito delle controversie suscitate dalle sue parole in un articolo pubblicato su Libero. La frase incriminata, che ha suscitato indignazione per il suo contenuto e per l'opportunità di dare a Facci la conduzione di una trasmissione sulla Rai, recitava: "una ragazza di 22 anni era indubbiamente fatta di cocaina prima di essere fatta anche da Leonardo Apache La Russa". Nonostante il contratto per la conduzione del programma non sia stato ancora formalizzato, sembrava che l'arrivo di Facci fosse cosa certa. La trasmissione, una striscia di 5 minuti prima del Tg2 delle 13, era stata descritta come un'appuntamento quotidiano per affrontare in modo dissacrante e ironico i temi salienti del momento.
Tuttavia, le parole utilizzate da Facci per commentare la presunta violenza sessuale, in modo ambiguo rispetto alla veridicità dell'accusa basata sullo stato della ragazza, hanno scatenato un'ondata di indignazione. L'amministratore delegato Roberto Sergio, dopo la presentazione dei palinsesti, si è trovato di fronte a un caos inaspettato.
Il giornalista ha ammesso: "Riscriverei quella frase? No, perché conta un solo fatto: che la frase non ha portato niente di buono e che ha fatto interpretare male l'intero articolo. La professionalità prima di tutto, e poi l'orgoglio personale".
In Rai, il silenzio non può durare a lungo. Domani il Consiglio di Amministrazione dovrà affrontare la questione. Nel frattempo, la presidente della Commissione di Vigilanza Barbara Floridia ha espresso la sua opinione attraverso Facebook, affermando: "Il rispetto di principi e valori è fondamentale per la convivenza civile e per il concetto stesso di servizio pubblico. Mi aspetto una presa di posizione seria e rigorosa da parte dell'azienda".
Sandro Ruotolo, responsabile dell'informazione del Pd, si è chiesto se sia opportuno affidare un programma a Filippo Facci, considerando le sue espressioni sul giornale. Ha inoltre sollevato interrogativi sul comitato etico della Rai, sostenendo che il servizio pubblico non può consentire letture così denigratorie nei confronti delle donne.
Ordine dei giornalisti, Fnsi, Usigrai e GiULiA giornaliste hanno annunciato l'intenzione di voler presentare una denuncia al Consiglio di disciplina dell'Ordine dei giornalisti di Milano, sottolineando la totale insensibilità delle parole di Filippo Facci. Hanno evidenziato che le leggi, le norme deontologiche e il Manifesto di Venezia, insieme al principio di umanità e rispetto verso le persone, rendono inaccettabile ciò che è stato scritto dal giornalista sulla violenza denunciata da una ragazza di 22 anni a Milano. "Ma prima di tutto il principio di umanità e di rispetto primario verso le persone, rendono intollerabile quanto scritto da Filippo Facci sulla violenza denunciata a Milano da una ragazza di 22 anni e non è schermo il fatto che la denuncia della giovane si sia trasformata in un caso politico, come se questo consentisse l'oltraggio verso la querelante", hanno affermato le giornaliste.
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