21 Maggio 2023
Eugenia Roccella, fonte: sua pagina Facebook
Il ministro per la famiglia Eugenia Roccella, è stata contestata al Salone del Libro di Torino da un gruppo di attivisti appartenenti ai gruppi “Non una di meno” e “Extinction Rebellion”. Il ministro si trovava a Torino per la presentazione del suo libro “Una famiglia radicale”.
Roccella era pronta al suo intervento sul palco con Annamaria Bernardini De Pace, quando gli attivisti hanno fatto irruzione protestando e contestando la presenza del ministro.
È stata la stessa Roccella a chiedere alla polizia di non allontanare le attiviste e dare modo loro di esprimersi per spiegare i motivi della contestazione.
È stato così letto un comunicato dove gli attivisti sottolineavano le posizioni del ministro Roccella, difendendo il diritto delle donne ad abortire e anche quello delle gravidanze surrogate, in riferimento alle coppie omogenitoriali.
In più gli attivisti accusano: “un sistema politico cieco di fronte alla gravità della crisi climatica e dei suoi effetti drammatici, che colpiranno soprattutto le donne, ma ben attento invece a capire come disporre dei nostri corpi e diritti riproduttivi”.
Il ministro Roccella, di tutta risposta, chiede a quelle donne di lottare insieme contro l’utero in affitto e contro la mercificazione del corpo della donna.
La mano tesa al dialogo del ministro Roccella non ha però placato gli animi. Sono così partiti dei cori e qualche manifestante si è sdraiata per terra. A quel punto è entrato in scena il direttore del Salone del Libro, Nicola Lagioia che ha provato a placare gli animi.
Lagioia ha detto ai manifestanti di cercare un dialogo con il ministro e di mandare qualche loro delegato sul palco: “state manifestando pacificamente, ora cercate un dialogo”.
Questa frase non è piaciuta per niente alla deputata di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli: “Vergogna, come si fa a parlare di manifestazione pacifica? Il direttore sta gestendo male la presenza di persone che non la pensano come lui e noi faremo il rullo dei tamburi quando se ne andrà”.
A difendere Lagioia, invece, Chiara Appendino ex sindaco grillino di Torino, che critica Montaruli: “È intervenuto per garantire alla ministra il diritto di parola, ma vedere una parlamentare inveire violentemente contro il direttore del Salone è grave e inaccettabile. Si scusi”.
Sulla vicenda è intervenuta anche Giorgia Meloni: “Quanto accaduto oggi al Salone del Libro di Torino è inaccettabile e fuori da ogni logica democratica. Altrettanto inaccettabile è l'operazione dei soliti noti di capovolgere i fatti distorcendo la realtà e giustificando il tentativo di impedire a un ministro della Repubblica di esprimere le proprie opinioni. Come al solito chi pretende di darci lezioni di democrazia non ne conosce le regole basilari”.
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