08 Febbraio 2023
Mauro Glorioso, fonte Facebook
Cinque ragazzi sono stati fermati con l’accusa di aver lanciato una bicicletta elettrica contro Mauro Glorioso, studente palermitano di 24 anni che il 21 gennaio è stato gravemente ferito. I carabinieri del Nucleo investigativo del comando provinciale di Torino hanno oggi eseguito il decreto di fermo emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni del capoluogo piemontese, nei confronti di cinque giovani, due 18enni e tre minori tra i 15 e i 17 anni. I cinque indiziati sono stati fermati per concorso in tentato omicidio.
Le indagini sono partite dalla serata del 21 gennaio scorso in cui Mauro Glorioso, studente di 24 anni, era stato colpito gravemente alla testa da una bicicletta elettrica di bike sharing lanciata da una balconata del Lungo Po Cadorna-Murazzi, mentre era in coda davanti alla discoteca The Beach. Per il colpo subito, Mauro era stato ricoverato in terapia intensiva presso il Cto di Torino.
L’attività, condotta da una task force composta dai carabinieri del Nucleo investigativo e della Compagnia San Carlo, che da circa un anno monitorano i giovani per contrastare il fenomeno delle baby gang, ha avuto inizio dall’analisi minuziosa delle numerose testimonianze raccolte sul posto e nei giorni successivi e dalla visione dei sistemi di videosorveglianza cittadini e privati. Le oltre 120 telecamere e decine di ore di registrazioni hanno permesso di raccogliere gravi indizi di responsabilità a carico dei 5 indagati.
I 5 arrestati avrebbero lanciato dalla balconata la bicicletta senza un apparente motivo per dileguarsi dal centro della città poco dopo con un mezzo della linea pubblica di Gtt e tornare nei quartieri di provenienza.
Per lo sviluppo delle indagini, prezioso è stato il contributo fornito da alcuni giovani testimoni che hanno aderito agli appelli alla collaborazione riportando all’Arma quanto avevano visto. Hanno contribuito anche l'appello del comandante provinciale dei carabinieri di Torino, Claudio Lunardo, e quello del sindaco Stefano Lo Russo che avevano sollecitato i testimoni a farsi avanti per denunciare ciò a cui avevano assistito. Nel frattempo, gli amici del giovane ferito avevano diffuso messaggi sui social, organizzato un flash mob in piazza Vittorio Veneto e appeso uno striscione al ponte che si affaccia sul Po e sui Murazzi per chiedere giustizia per l’accaduto.
Eseguito il fermo dei cinque giovani, il sindaco Lo Russo ha commentato sui social: "Saranno giustamente gli accertamenti giudiziari a definire i profili di responsabilità dei fermati ma voglio davvero esprimere la mia gratitudine agli investigatori dell'Arma e al loro comandante provinciale Generale Lunardo per il grande impegno e a tutti i ragazzi e le ragazze che in questi giorni hanno collaborato alle indagini aiutandoli con le loro testimonianze. E un pensiero di incoraggiamento lo voglio rivolgere a Mauro che si trova ancora al CTO e alla sua famiglia, cui va tutta la nostra amicizia e vicinanza. Forza Mauro!".
Anche l'ex sindaca Appendino, in un tweet, ha voluto ringraziare gli investigatori: "Ringrazio i carabinieri del comando provinciale che hanno lavorato per fare luce su questo terribile episodio e rinnovo la mia vicinanza a Mauro e alla sua famiglia".
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