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Covid, a Malpensa tamponi per chi arriva dalla Cina. La Regione: "Non è un obbligo"

L'aeroporto di Malpensa un cartello invita coloro che provengono dalla Cina a effettuare il tampone antigenico, ma la Regione specifica che serve a monitorare le varianti e non è un obbligo

27 Dicembre 2022

A Malpensa si torna a monitorare le varianti, un cartello esposto in vita chi arriva dalla Cina a sottoporsi al tampone: "Gentile cliente, a causa della normativa anti covid la informiamo che all'arrivo a Malpensa richiesta l'esecuzione del tampone molecolare antigenico per tutti i passeggeri e operatori provenienti dalla Cina ". Il cartello parla appunto di "normativa" ed "è richiesto". Quanto basta a indurre nella mente del lettore la sensazione di un obbligo. Ma è davvero obbligatorio?

Covid, a Malpensa tamponi per chi arriva dalla Cina: "Il 40% dei passeggeri è positivo"

La regione è intervenuta per chiarire che si tratta soltanto di una modalità di monitoraggio delle varianti. Tutti coloro che arrivano dalla Cina sono quindi soltanto invitati a sottoporsi al tampone, ma non è obbligatorio. Eppure i dati sono allarmanti su 90 tamponi 35 risultano positivi alla data del 26 dicembre. Il 27 dicembre 120 passeggeri cinesi hanno accettato di fare il tampone e un terzo di questo è risultato contagiato da covid 19. Un tasso di positività che supera abbondantemente Il 35%, e sfiora in alcune giornate e il 40%, rende quasi obbligatorio la richiesta di tampone antigenico per tutti i cittadini provenienti dalla Cina. Anche perché in Cina non ci sono state pubblicazioni di dati verosimili.
Nei primi 20 giorni di dicembre infatti sono stati registrati cinque morti. Alla data di Natale, il 25 dicembre i morti risultavano 8 a fronte di 25 milioni di cittadini sicuramente contagiati. Come non bastasse, il governo di Pechino ha annunciato che smetterà di pubblicare i dati relativi all'aggiornamento del monitoraggio pandemico giorno per giorno. La politica dello zero Covid è praticamente fallita. Qualche giorno fa la stampa internazionale dava notizia del fatto che l'80% dei sanitari in Cina era positivo e, nonostante ciò, era stato chiamato in servizio.

Covid, dati di Pechino insufficienti, l'Italia non si fida e provvede da sé

Probabilmente, a fronte di così tante notizie a tratti contrastanti tra loro, i Paesi occidentali non nutrono una grande fiducia nei confronti del monitoraggio pandemico di Pechino. E così a distanza di due anni dal monitoraggio dei passeggeri provenienti da Wuhan all'interno degli aeroporti, anche oggi si ricomincia appunto la Regione Lombardia però precisa che è soltanto una proposta che serve a monitorare la variante cinese che sta facendo catapultare il dragone in una nuova ennesima ondata, quanto pare, la più devastante di tutte. Non per quanto concerne la letalità di cui non si conoscono effettivamente i dati, ma almeno per quanto concerne la contagiosità.
La notizia di oggi inoltre è che i turisti in visita in Cina hanno optato per un tour a Macao dove hanno preso d'assalto gli hub vaccinali con l'obiettivo di acquistare una dose di vaccino a mRNA, considerato dal governo cinese maggiormente efficace contro il covid 19. Sebbene questa notizia sia stata ripresa anche da alcuni media internazionali è pur vero che, proprio in vista di questa nuova ondata di covid, i produttori di vaccino stiano tentando da alcuni mesi di convincere Pechino ad acquistare i vaccini Pfizer o Moderna.

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