19 Dicembre 2022
I giudici del tribunale di Brescia hanno accolto la richiesta di estradizione avanzata dalle autorità del Belgio per Maria Dolores Colleoni, la moglie di Antonio Panzeri, considerato la mente dell'operazione Qatargate. I giudici dunque reputano che la donna avesse esercitato anche un certo "controllo", soprattutto da quanto sarebbe emerso dalle intercettazioni. I legali della donna avevano già presentato una memoria difensiva in cui avevano chiesto ai giudici di rimandare la decisione alla deposizione spontanea delle dichiarazioni della moglie di Antonio Panzeri. Inoltre i legali avevano detto che estradare l'indagata in Belgio avrebbe inasprito la pena rispetto al regime dei domiciliari a cui era stata sottoposta e ciò avrebbe "violato i diritti umani", anche perché "la Colleoni non ha infranto i domiciliari". La decisione dei giudici per l'udienza di oggi, fornisce già un'indicazione per quella che potrebbe essere la decisione del tribunale di Brescia in merito all'udienza di domani 20 dicembre per l'estradizione di Silvia Panzeri, anche se la posizione delle due donne non è identica.
I difensori della donna, gli avvocati Angelo De Riso e Nicola Colli, si erano dunque opposti alla richiesta di estradizione fatta da Bruxelles attraverso una memoria difensiva che chiede innanzitutto ai giudici un rinvio dell’udienza "vista la complessità del caso". E spiega che "l’eventuale consegna porterebbe la donna in carcere. Una misura immotivatamente più afflittiva dei domiciliari che sono stati disposti per lei dai magistrati italiani dopo l’arresto e che per questo viola la Convenzione europea dei diritti dell’uomo". Queste sono state le dichiarazioni dei legali al termine dell’udienza in cui la Colleoni, presente in aula, ha preso la parola per rispondere alle accuse che le vengono mosse dal giudice istruttore Michel Claise.
E le accuse sono appunto gravi: secondo quanto riportato nel mandato e così come notiziato da La Stampa, la Colleoni e la figlia Silvia Panzeri avrebbero partecipato al trasporto di "doni" consegnati dall’ambasciatore del Marocco in Polonia, Abderrahim Atmoun.
Panzeri e la moglie avrebbero usato spesso la carta di credito di un terzo uomo, chiamato solo con l'appellativo "Gigante". Maria Dolores Colleoni, per gli investigatori, avrebbe sempre cercato di esercitare un certo "controllo" sulle azioni del marito. Intercettata nel corso delle indagini, si sarebbe preoccupata delle vacanze di Natale, dicendo di "non potersi più permettere di spendere 100 mila euro come lo scorso anno".
Se infatti nella casa di Eva Kaili sono state trovate banconote in tagli da 20 e 50 euro per un totale di 150 mila euro, il padre dell'ex vicepresidente dell'Europarlamento stava invece trasportando una valigia con 600 mila euro. Secondo la versione rilasciata dalla Kaili, ella avrebbe "ritrovato il contante a casa sua" e non conoscendone la provenienza, avrebbe ordinato che fosse portato immediatamente fuori casa sua. Il padre si sarebbe assunto la responsabilità di fare il corriere.
I legali della donna dunque sostengono che le dichiarazioni rilasciate da Francesco Giorgi (compagno della Kaili e padre di sua figlia, che ha ammesso di occuparsi dei contanti nell'ambito dello scandalo sulla corruzione a Bruxelles nel Parlamento europeo) avvalorerebbero le affermazioni della stessa Kaili che, in buona sostanza, avrebbe detenuto il denaro contante in casa sua a sua insaputa.
Anche il padre di quest'ultima, Alezandros Kailis, è stato fermato venerdì nel suo albergo con una valigia piena di 600 mila euro in contanti. Il blitz condotto dalle autorità del Belgio ha cambiato radicalmente la posizione sia di Eva Kaili che della famiglia Panzeri, dal momento che gli eurodeputati europeo perde l'immunità di cui gode normalmente, solo se colto in flagranza di reato. In casa di Panzeri, che ne ha approfittato per condurre una vita lussuosa con vacanze di circa 100mila euro, sono stati trovati 600mila euro in contanti.
Il totale dunque ritrovato, sarebbe di 1,5 milioni di euro. Panzeri per il giudice sarebbe la mente dell'operazione.
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