06 Settembre 2021
fonte: Pixabay
É stato emesso oggi, lunedì 6 settembre 2021, da parte della procura di Torino un decreto di sequestro di "Basta dittatura", la chat Telegram utilizzata da migliaia di cittadini italiani contro il vaccino e il Green pass obbligatorio. Il provvedimento, firmato dal pm del capoluogo piemontese Valentina Sellaroli, è funzionale a fermare il mezzo attraverso il quale sembrano essere stati commessi i reati ipotizzati dagli inquirenti, ovvero istigazione a delinquere e ripetute violazione della privacy.
Il gruppo Telegram "Basta dittatura" è davvero seguitissimo. Ogni giorno centinaia di cittadini italiani si uniscono alla chat social e contestano le sempre più stringenti decisioni del Governo. In essa non sono presenti solo No Vax e No Green pass, ma anche migliaia di persone che, seppur vaccinate e dotate della certificazione digitale verde, sono contro gli obblighi imposti dal premier Mario Draghi e dal ministro della Salute Roberto Speranza.
In Italia infatti - come ribadiscono tanti cittadini - la scelta a vaccinarsi o meno contro il Covid-19 dovrebbe essere libera e non imposta dal Governo. É per questo motivo che i più fervidi sostenitori della libertà di scelta si ritrovano ogni giorno, virtualmente, sui social. Il più utilizzato è appunto Telegram.
Tra gli utenti però (e non solo sui social) c'è qualcuno che esagera e lo sanno bene medici, politici ed esperti che, in questi anni di pandemia, sono stati inseguiti e minacciati come l'infettivologo dell'Ospedale San Martino di Genova Matteo Bassetti. Oltre a diffondere i numeri di telefono di vertici di Palazzo Chigi infatti, proprio su questa chat Telegram, si leggono allarmanti minacce di morte nei confronti di chi sostiene l'obbligo vaccinale.
Considerata dunque la situazione, il pm di Torino, ha deciso di chiedere l'oscuramento di "Basta dittatura", ipotizzando appunto i reati di istigazione a delinquere e violazione della privacy. Il testo emanato - dal nome "Collaborazione volontaria" - verrà ora utilizzato dall'autorità giudiziaria per informare la struttura legale del social Telegram di quanto si richiede e si ritiene opportuno fare. L'obiettivo, come fa capire la procura del capoluogo piemontese, è quello di chiudere per sempre la chat in questione.
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