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Rai, nuovo rinvio messa in onda di "No Other Land" al 15 novembre, le giustificazioni di De Maio: "Non in sintonia con clima di pace a Gaza"

Il documentario palestinese vincitore dell’Oscar 2025 rinviato di nuovo: critiche alla Rai per decisione giudicata politica e filo-israeliana

24 Ottobre 2025

No Other Land Ha vinto l’oscar come migliore documentario ma il co/regista é stato arrestato.

La Rai ha rinviato di nuovo la messa in onda del documentario palestinese "No Other Land". In prima battuta doveva andare in onda il 7 ottobre, poi è stato spostato al 21 e ora al 15 novembre. Il direttore della sezione Cinema e Serie Tv della Rai, Adriano De Maio, ha provato a giustificare la scelta, adducendo come scusa che il lungometraggio non sarebbe in "sintonia con il clima di pace a Gaza".

Rai, nuovo rinvio messa in onda di "No Other Land" al 15 novembre, le giustificazioni di De Maio: "Non in sintonia con clima di pace a Gaza"

La Rai ha nuovamente rinviato la messa in onda di "No Other Land", documentario palestinese vincitore dell’Oscar 2025 per il miglior documentario, che denuncia la violenza dei coloni israeliani contro i palestinesi di Masafer Yatta, in Cisgiordania. Previsto per il 21 ottobre su Rai 3, il film non è andato in onda come da palinsesto: la nuova data è ora fissata al 15 novembre. È la seconda volta che la trasmissione viene posticipata, dopo il primo rinvio del 7 ottobre.

La decisione ha suscitato dure critiche, soprattutto per le giustificazioni fornite dal direttore della sezione Cinema e Serie Tv della Rai, Adriano De Maio, che ha collegato il rinvio al “clima di speranza per la pace” seguito al cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, temendo possibili “strumentalizzazioni” o un aumento delle manifestazioni di piazza. Un’argomentazione giudicata poco credibile: le ultime proteste per la Palestina in Italia si erano svolte in modo pacifico oltre due settimane prima, mentre la tregua a Gaza è in vigore dal 10 ottobre.

In molti hanno interpretato la scelta come una forma di censura politica. "No Other Land" racconta una realtà scomoda: quella dei palestinesi di Masafer Yatta, comunità che da decenni subisce demolizioni, sfratti e violenze da parte delle autorità e dei coloni israeliani. Negli anni Ottanta, l’esercito israeliano dichiarò la zona “area per esercitazioni militari”, un pretesto per confiscare le terre palestinesi e rendere impossibile la vita degli abitanti. Oggi, le demolizioni continuano, e le testimonianze raccolte nel documentario mostrano un’occupazione che si rinnova ogni giorno.

Il film, diretto da un collettivo israelo-palestinese, è stato acclamato per il suo sguardo umano e coraggioso. In Italia è distribuito da Wanted Cinema in collaborazione con Medici Senza Frontiere e Amnesty International. Dopo due rinvii, il rischio è che la Rai scelga di silenziare una narrazione che mette in discussione la retorica dominante sul conflitto, privando il pubblico di un’opera che parla di resistenza, memoria e giustizia. Dal 5 novembre sarà comunque disponibile sulle principali piattaforme di streaming.

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