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De Vita (Flutter SEA): "Come operatori dobbiamo promuovere responsabilità e consapevolezza, garantendo un gioco sicuro e divertente"

Il Giornale d'Italia ha intervistato Stefano De Vita, Responsible Gaming Director di Flutter SEA: "Il gioco responsabile non va inteso come strumento di marketing, ma come pratica comune a tutte le aziende per favorire la comprensione dei limiti nel gioco"

27 Novembre 2025

Stefano De VitaResponsible Gaming Director di Flutter SEA, in occasione del Fondazione FAIR Forum 2025, è stato intervistato da Il Giornale d'Italia

Quali sono, secondo lei, oggi i target con cui il settore del gioco deve concentrare maggiormente gli sforzi di comunicazione sul gioco responsabile?

"Uno dei target centrale è quello dei giovani. I giovani, soprattutto in questo momento di evoluzione, hanno grandissime problematicità economiche, di affermazione e di crescita. Quello su cui dobbiamo lavorare è il tema della finance literacy, cioè la cultura della gestione del proprio denaro. È un tema centrale, non solo nel gioco molto trasversale); è da qui che, noi operatori del settore, dobbiamo partire per creare una cultura, una coscienza, una capacità di comprendere il livello di potenzialità di spesa dei singoli giocatori, in maniera tale da mantenere sempre il livello di gioco nei limiti, nella correttezza e nel divertimento".

Come si può trasformare il gioco responsabile in una vera responsabilità di sistema?

"Adottando regole comuni. Le regole comuni sono fondamentali per noi: servono a salvaguardare un settore, a farlo crescere assieme, senza generare differenze. Il gioco responsabile non deve essere un elemento di marketing, ma uno comune a tutte le aziende per creare una conoscenza reale di quelli che sono i limiti da porsi quando si gioca. Dopodiché vi sono i passaggi successivi, si lavora e si fanno ricerche insieme per capire come migliorare il livello di conoscenza e come noi siamo in grado di applicare queste regole e metodologie che stiamo studiando. È necessario lavorare insieme per creare un territorio comune di lavoro".

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