04 Novembre 2025
Carlo Cimbri, Presidente di Unipol, in occasione del Forum Welfare Italia 2025, è stata intervistata da Il Giornale d'Italia.
Qual è la visione di Unipol sul contributo che imprese e assicurazioni possono dare per rendere il sistema di welfare sostenibile ed efficace?
"Unipol è assicurazione e le assicurazioni in tutti i Paesi del mondo, con un sistema di welfare prevalentemente basato sullo Stato, o sul privato, sono un pilastro fondamentale che consente ai sistemi di welfare del mondo occidentale di mantenersi. Unipol con questo mestiere non solo è parte integrante da sempre, ma è anche interessata a favorire nel nostro Paese una cultura sul welfare; un concetto molto ampio che va dalla sanità ai temi del capitale umano, di cui abbiamo parlato oggi, passando per le pensioni e per le politiche di inclusione sociale. Innalzare la cultura, tenere alto il livello del dibattito e al centro la discussione sul welfare e su come evolve, lo riteniamo particolarmente importante anche per assicurare e garantire la coesione sociale alla base della vita di qualsiasi comunità, come quella del nostro Paese.
In ogni edizione di Welfare Italia, cerchiamo di focalizzarci su uno degli aspetti del welfare. In passato abbiamo affrontato il tema demografico (ripreso anche oggi) comune a tutti i Paesi occidentali, ho parlato della sanità; oggi vi parlo del capitale umano. Un Paese, uno Stato ha fondamentalmente due asset che consentono di farlo progredire come crescita economica: le risorse naturali di cui dispone e la popolazione che vi lavora, quindi il capitale umano. Non è un elemento accessorio ma uno particolarmente importante per risolvere tante di quelle questioni di cui spesso parliamo. Per esempio del nostro elevato debito pubblico, la cui soluzione passa attraverso un incremento della produttività. Questa produttività si ha grazie a una migliore capacità di produrre il capitale umano di cui disponiamo, alla ricerca della qualità.
Il Paese che oggi deve competere nel mondo della competizione globale deve produrre qualità per continuare a essere ai vertici. Certo non possiamo competere come sviluppo demografico con Paesi come la Cina, l'India, il Vietnam, il Brasile e tanti altri. Possiamo però continuare a competere sulla qualità: quest'ultima si genera dall'istruzione che deve rimanere e possibilmente incrementarsi al fine di produrre capitale umano di livello. Dobbiamo, per ultima cosa, essere capaci di mantenere in Italia e di attrarre da altri Paesi: formare capitale umano di qualità e poi disperderlo a beneficio di altre economie è una perdita di valore per tutti noi.
Una comunità si basa sulla collaborazione e sulla condivisione dei problemi e delle opportunità. Ci sono fasi storiche nelle quali c'è chi può avere di più, chi di meno. Ho sempre creduto al principio che chi più può più contribuisce all'equilibrio dei nostri conti. Come impiegare queste risorse è un compito che spetta al al Governo: pensare che grazie ai contributi il governo ha potuto appostare qualche miliardo in più nella sanità e quindi, come diceva prima il Ministro Schillaci, creare le risorse per assumere più infermieri, valorizzare meglio i medici, formare ancora più persone, non può che fare piacere a chi offre un contributo.
Siamo ormai verso la fine del dell'anno abbiamo visto tutti i risultati delle semestrali delle banche, Unipol li presenterà venerdì. È un anno che sta andando bene. Per chi fa assicurazione ci vuole sempre una certa prudenza, perché poi le sorprese sono dietro l'angolo. Per esempio abbiamo avuto anni con grandi incidenze di sinistri da eventi naturali; a questo proposito ieri è stata annunciata una piattaforma che abbiamo messo in piedi insieme a Poste e a Intesa con Confindustria per cercare, grazie in questo caso a una legge dello Stato, di diffondere anche nel nostro tessuto produttivo questa cultura della prevenzione del rischio, che consente poi di liberare risorse economiche destinate alla ricostruzione per danni da eventi naturali e di investirle nella formazione o nella ricerca. Bisogna sempre essere prudenti, ma il mondo della finanza, delle banche e delle assicurazioni ha ancora avuto un anno positivo; poi in futuro tutto può cambiare".
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