04 Novembre 2025
Ecomondo 2025, Cubo EYEXPERIENCE
In un momento storico segnato da incertezza geopolitica, instabilità economica e crescente urgenza climatica, la transizione energetica si impone come una sfida strategica per imprese e istituzioni. Sempre più consapevoli dell’impatto sul futuro di un’economia low carbon, le imprese stanno passando da una visione della sostenibilità non solo in termini di adempimento normativo, ma volta verso strategie di crescita resilienti e orientate al valore.
Questa evoluzione si traduce in iniziative tangibili e scalabili, come il progetto GreenEGG, che incarna l’impegno concreto verso soluzioni di Climate Tech capaci di generare impatti misurabili e significativi. GreenEGG, presentato a Ecomondo 2025 all’interno della Cubo EYEXPERIENCE (Stand Piscine Est 007) da Di Bella Costruzioni, capofila del progetto, EY e l’Università degli Studi di Messina, nasce con l’obiettivo di valorizzare sottoprodotti e rifiuti agricoli attraverso l’utilizzo di impianti innovativi in grado di assorbire e convertire l’anidride carbonica in microalghe. Da queste biomasse è possibile estrarre composti ad alto valore aggiunto destinati a settori strategici come la nutraceutica, la cosmetica, la farmaceutica, l’alimentazione umana e animale, nonché la produzione di biostimolanti per l’agricoltura.
Alla guida del progetto, Di Bella Costruzioni mette a disposizione la propria esperienza nel campo dell’efficienza energetica e dei processi di decarbonizzazione, con un approccio sistemico e orientato all’economia circolare. L’azienda ha progettato e realizzato l’impianto pilota di crescita algale in Sicilia, concepito come una vera e propria bioraffineria integrata in grado di garantire una produzione continua di microalghe selezionate per specifiche applicazioni industriali.
Il Dipartimento di Ricerca e Sviluppo, diretto dal dott. Luciano Falqui, ha sviluppato configurazioni impiantistiche avanzate e protocolli di coltivazione innovativi, supportati da processi di intelligenza artificiale per ottimizzare la produttività e la qualità della biomassa. L’obiettivo principale è assicurare la continuità del processo di coltivazione, riducendo al contempo i costi energetici e aumentando l’efficienza complessiva del sistema, in un’ottica di sostenibilità e scalabilità industriale.
«GreenEGG dimostra come l’integrazione tra competenze ingegneristiche, biotecnologiche e digitali possa generare un modello industriale realmente sostenibile. Il progetto non è soltanto un impianto pilota, ma una piattaforma modulare per la produzione di biomolecole e per la decarbonizzazione delle filiere agroalimentari attraverso la produzione di biostimolanti per l’agricoltura e lo sviluppo di formulati innovativi per il settore mangimistico», commenta Daniele Di Bella, Amministratore Unico della Di Bella Costruzioni.
Il progetto GreenEGG si distingue per l’integrazione di tecnologie digitali avanzate. EY ha sviluppato una piattaforma basata su blockchain che garantisce la tracciabilità, la trasparenza e la provenienza dei dati lungo tutta la filiera produttiva. A questa si affiancano modelli di intelligenza artificiale per l’analisi predittiva e l’ottimizzazione dei processi, oltre a sistemi di monitoraggio IoT e analytics avanzati che consentono il controllo in tempo reale dei parametri ambientali e produttivi. Questa digitalizzazione diffusa consente una riduzione dei consumi energetici stimata tra il 10% e il 15%, migliorando la competitività e la sostenibilità complessiva dell’impianto.
«GreenEGG rappresenta un esempio concreto di come la tecnologia possa trasformare radicalmente il settore agroalimentare, non solo in termini di efficienza operativa, ma anche di sostenibilità ambientale e trasparenza. Attraverso l’integrazione di blockchain e intelligenza artificiale, siamo in grado di certificare ogni fase della produzione, monitorando in tempo reale parametri ambientali e produttivi che fino a pochi anni fa sarebbero stati difficili da tracciare con questa precisione. La stima della riduzione dei consumi energetici tra il 10% e il 15% non è solo un dato tecnico, ma la dimostrazione che la digitalizzazione della filiera può generare valore tangibile per le aziende, per i consumatori e per l’ambiente», aggiunge Giuseppe Perrone, EMEIA Blockchain Leader e Italy Consulting AI & Data Leader di EY.
Responsabile Scientifica del progetto GreenEGG è la prof.ssa Ambra Rita Di Rosa dell’Università degli Studi di Messina, docente di Zoocolture presso il Dipartimento di Scienze Veterinarie. Sotto la sua guida, l’Ateneo messinese svolge un ruolo chiave nello sviluppo e nella validazione scientifica del progetto, apportando competenze multidisciplinari in ambito zootecnico, chimico e agronomico. Il gruppo di ricerca UniMe è impegnato nella caratterizzazione delle biomasse algali e nella formulazione di mangimi innovativi per galline ovaiole, analizzandone gli effetti su benessere animale, qualità delle uova e sostenibilità ambientale della filiera produttiva. Le attività sperimentali si avvalgono di strumentazioni di ultima generazione, tra cui una piattaforma sensoriale artificiale (E-Eye, E-Nose, E-Tongue), che consente una valutazione oggettiva e ripetibile delle caratteristiche nutrizionali e sensoriali dei prodotti.
«GreenEGG rappresenta un progetto in cui la ricerca scientifica assume un ruolo centrale nella transizione ecologica, traducendosi in innovazione industriale concreta – sottolinea la prof.ssa Ambra Di Rosa. – La collaborazione tra università e impresa ha permesso di trasformare la CO₂ da problema ambientale in risorsa, generando valore per l’intera filiera agroalimentare. Il nostro lavoro dimostra come la scienza possa guidare modelli produttivi più sostenibili e competitivi, capaci di migliorare la qualità dei prodotti e il benessere animale, riducendo al contempo l’impatto ambientale. GreenEGG è la prova che l’eccellenza della ricerca pubblica può essere il motore di un’industria più consapevole, innovativa e responsabile».
Grazie al know-how ingegneristico di Di Bella Costruzioni e alle soluzioni digitali di EY, si stima che GreenEGG possa raggiungere risultati ambientali di rilievo: le emissioni di CO₂eq si riducono del 64% e il consumo di risorse fossili cala del 73% rispetto ai benchmark tradizionali. Inoltre, sempre secondo le prime stime, l’integrazione con impianti di biogas agricoli permette di ottenere un recupero energetico superiore all’80% e un recupero idrico oltre il 90%, rafforzando ulteriormente la visione di economia circolare su cui il progetto si fonda.
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