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Banca Mediolanum, al via la terza edizione di “Ridare speranza con i Prestiti di soccorso” dedicata al tema del sovraindebitamento delle famiglie a rischio usura

Il “prestito di soccorso” si propone come risposta al sovraindebitamento e strumento di inclusione finanziaria; Giovanni Pirovano, Presidente di Banca Mediolanum: "Offriamo una seconda possibilità a chi è escluso, grazie alle fondazioni antiusura e al prestito di soccorso che favorisce il reinserimento nel sistema bancario"

04 Novembre 2025

Banca Mediolanum, al via la terza edizione di “Ridare speranza con i Prestiti di soccorso” dedicata al tema del sovraindebitamento delle famiglie a rischio usura

Si è svolto oggi a Roma il convegno “Ridare speranza con i Prestiti di soccorso”, un momento di confronto e riflessione sul tema del sovraindebitamento delle famiglie a rischio usura, giunto alla sua terza edizione, promosso da Banca Mediolanum, dalla Facoltà di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e con la partecipazione dell’Associazione Bancaria Italiana e il Patrocinio del Giubileo Anno Santo 2025.

Il messaggio unanime emerso dagli interventi dei relatori punta a trovare soluzioni e individuare modelli di credito per contrastare il fenomeno del sovraindebitamento delle famiglie in Italia. Una risposta concreta, sia in ottica di prevenzione sia di accompagnamento, può essere il “prestito di soccorso” di Banca Mediolanum che, facilitando l’erogazione di finanziamenti, rende possibile l’inclusione finanziaria.

A introdurre i lavori sono stati S.E. Mons. Michele di Tolve, Vescovo Ausiliare della Diocesi di Roma, il Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Elena Beccalli; la Preside della Facoltà di Economia dell’Ateneo, Antonella Occhino e il Direttore Generale dell’Ospedale Isola Tiberina – Gemelli Isola, Giovanni Arcuri; mentre le riflessioni conclusive sono state affidate a Monsignor Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Le dichiarazioni di Elena Beccalli

"In un contesto economico che ristagna, con i redditi che tendono a declinare, i debiti possono diventare un laccio per le famiglie più vulnerabili con implicazioni non solo dal punto di vista economico ma anche sul piano sociale. Possono, cioè, diventare un fattore sociale disgregante – ha detto il Rettore Beccalli - Così come il credito può essere uno strumento di crescita potente, il debito può diventare un elemento di esclusione sociale. Ora siamo alle prese con una congiuntura economica estremamente incerta, anche per la fragile situazione geopolitica, di difficile lettura prospettica e alle prese con nuove forme di credito, sempre più pervasive, abilitate dalla tecnologia (buy now pay later): in questo contesto, è doverosa un’attenzione al rischio usura. Già la pandemia aveva amplificato e moltiplicato le povertà e aumentato anche il rischio di truffa, corruzione e usura. Temi su cui si è soffermato più volte negli ultimi giorni anche Papa Leone XIV. Nell’udienza alla Consulta nazionale antiusura, per i 30 anni di vita, il Santo Padre ha ricordato il dramma di chi è vittima di questa pratica, che ha un impatto devastante sulla vita di persone e famiglie. Una pratica che ha definito un “macigno che soffoca” e che colpisce “soprattutto le persone fragili, come chi è vittima del gioco d’azzardo”, ma anche chi ha bisogno di “cure mediche straordinarie”.

Il commento di Antonella Occhino

Esistono iniziative che si sviluppano nei contesti economici con il significato concreto di voler incidere sulla realtà, e che meritano di essere narrate, nella sostanza e come esempio – ha affermato la Preside Occhino - La creazione - ormai risalente negli anni - del prestito di soccorso è una di queste, perché affidare denaro a persone in difficoltà che non vi avrebbero accesso altrimenti non solo previene l’usura, non solo rimedia al bisogno, ma restituisce speranza in situazioni che spesso sfiorano il dramma, personale e familiare, e mette in collegamento l’economia finanziaria con quella reale, che la precede e la giustifica. Non è beneficenza, è dono. Significa riconoscere l’economia come un sistema realmente inclusivo, in grado di rispondere a un problema oltre ogni schema e stigma, e – fra l’altro – superando la distinzione, eticamente fallace, tra chi merita e chi non merita di essere aiutato. Significa aprire orizzonti veri di solidarietà, che è anche una forma di giustizia sociale e di equità: tutti concetti chiari e cari ai cultori della scienza economica, che a loro volta apprendono nel conoscere queste 'imprese'. Si tratta - sono convinta – di delineare con azioni concrete un orizzonte culturale che è anche la cifra distintiva della Facoltà di Economia dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, poiché crede nella persona al centro e nel valore sociale del fare impresa. Non è solo una risposta al bisogno, il prestito di soccorso: è l'apertura coraggiosa e determinante di un fido fondato sulla fiducia. Oltre la logica riduttiva del profitto, è esempio di come si possono aumentare le opportunità e generare spazi di speranza”.

Gli interventi 

La discussione è entrata nel vivo con le relazioni di Suor Alessandra Smerilli, Segretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale; Luciano Gualzetti, Presidente Consulta Nazionale Antiusura “San Giovanni Paolo II”; Giustino Trincia, Direttore Caritas Roma e Presidente Fondazione Antiusura Salus Populi Romani; Antonella Sciarrone Alibrandi, Giudice della Corte Costituzionale, che hanno affrontato il tema del sovraindebitamento delle famiglie e della povertà in Italia nell’Anno Santo del Giubileo.

Si sono alternati poi gli interventi del Presidente dell’Associazione Bancaria ItalianaAntonio Patuelli con un discorso sul ruolo sociale delle banche; del Presidente di Banca Mediolanum, Giovanni Pirovano sul modello del prestito di soccorso, attivo da 16 anni, e della Vice Presidente di Banca Mediolanum e Presidente di Fondazione Mediolanum, Sara Doris sulla responsabilità sociale della Banca.

I dati

Una fotografia del sovraindebitamento delle famiglie che emerge dall’esperienza di Banca Mediolanum in 16 anni di attività del prestito di soccorso sul territorio nazionale, tramite un lavoro coordinato con le fondazioni diocesane antiusura e i loro volontari. Dal 2009, 8.500.000 di euro erogati che, con un importo medio di 11.000 euro nel 2024 e un tasso di interesse simbolico pari all’1,25%, hanno consentito di aiutare ad oggi 910 persone, con elevata proporzione di famiglie con figli, la maggior parte delle quali distribuite nel Nord Ovest (34%), Nord Est (6%), Centro (14%) e nel Sud e Isole (46%). Secondo il resoconto dal 2023 al 2025 l’incremento in termini di erogato è salito del 67% da 5 milioni a 8 milioni e mezzo e del 53% relativamente al numero di famiglie aiutate da 596 a 910. Emerge anche che dal 2009 a oggi, due terzi dei prestiti sono stati destinati a donne, a famiglie a basso reddito con figli a carico, ma anche a precari e pensionati. Tra le principali motivazioni dell’indebitamento rientrano perdita del lavoro, spese per la casa, separazioni e lutti familiari, malattie e cure sanitarie, vari tipi di dipendenze. Un percorso virtuoso, visto che quasi il 90% delle famiglie riesce a rimborsare regolarmente il prestito, manifestando anche la capacità di tornare a risparmiare con progressi in ambito di educazione finanziaria grazie al supporto dei consulenti finanziari e dei volontari delle fondazioni antiusura.

Le dichiarazioni di Giovanni Pirovano

"Il nostro primo obiettivo – dichiara Giovanni Pirovano, Presidente di Banca Mediolanum - è quello di riconoscere l’importanza di farci carico di una parte delle disuguaglianze economiche nella comunità in cui operiamo e di riportare queste famiglie all’interno di un processo di indebitamento responsabile che restituisce alla persona la dignità civica e sociale. Per noi significa dare a queste persone, che troppo spesso restano escluse, una seconda possibilità e lo possiamo fare grazie al grande lavoro delle fondazioni antiusurapresenti sul territorio che intercettano e ci segnalano le situazioni più a rischio. Un supporto svolto attraverso uno strumento concreto come il prestito di soccorso che consente il reinserimento nel circuito bancario".

Le parole di Sara Doris

"La responsabilità sociale - aggiunge Sara Doris, Vice Presidente Banca Mediolanum e Presidente Fondazione Mediolanum - è da sempre parte integrante del nostro percorso e l’attenzione alle persone continua a guidare tutte le nostre scelte. Ritengo che il ruolo di una banca non si esaurisca nel semplice sostegno economico, ma ciò che fa la differenza sia il modo di essere banca e come questo si traduca in un impegno tangibile per il benessere delle persone favorendo anche percorsi di riscatto e di rinascita. L’impegno del prestito di soccorso ha anche un volto femminile: due terzi delle richieste di aiuto arrivano da donne che, con forza e determinazione, si fanno carico dei problemi economici della famiglia e riescono a trovare la soluzione. Come banca e fondazione contribuiamo a fare la nostra parte in un’ottica di prevenzione al ricorso all’usura e contestualmente di educazione finanziaria alle famiglie economicamente fragili".

Le riflessioni di Giuliodori e Alibrandi

"Dentro questo orizzonte giubilare, siamo chiamati a riorganizzare la speranza Una responsabilità che significa, innanzitutto, promuovere una cultura capace di prevenire il fenomeno del sovraindebitamento", sostiene monsignor Claudio Giuliodori, Assistente ecclesiastico generale dell’Ateneo. "Una cultura che sappia anche accompagnare le situazioni di disagio, nella consapevolezza che non esistono soluzioni univoche: per affrontare queste complessità è necessario costruire una grande alleanza in grado di attivare processi virtuosi e generativi".

Una posizione condivisa pienamente anche dal Giudice Costituzionale Antonella Sciarrone Alibrandi che, intervenendo a conclusione del dibattito, ha ribadito la necessità di creare alleanze per ridare speranza a chi si trova in difficoltà. Un impegno che richiama i valori della solidarietà e della coesione sociale, pilastri fondativi della nostra Costituzione.

Le fondazioni antiusura

Hanno preso parte anche tre fondazioni antiusura che hanno dato voce alle loro esperienze sul territorio. Sono intervenuti Antonella Bellomo, Presidente Fondazione San Nicola e Santi Medici di Bari; Francesco Pulitini, Presidente Fondazione Toscana per la prevenzione dell’usura di Siena; Giorgio Zaffani, Presidente Fondazione Antiusura Tovini di Verona.

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