29 Ottobre 2025
Vincenzo Coppola, Generale dei Carabinieri, in occasione dell'Axon Tech Summit Italia, è stato intervistato da Il Giornale d'Italia.
Quali strumenti tecnologici mostrati oggi considera più efficaci per supportare le attività delle forze dell'ordine?
"Allora farei una distinzione in due grandi settori uno è il settore dedicato alla protezione del personale che opera, ma anche alla protezione delle persone che questo personale si può trovare davanti e in questo senso i due strumenti principali sono il taser, l'arma di impulsi elettrici e la body cam, che uno consente di agire nei confronti di coloro per i quali c'è un'operazione in atto usando il limite minimo di forza necessario. L'altro invece, è uno strumento che garantisce all'operatore, ma anche alla persona, alle altre persone, che ciò che è stato fatto venga cristallizzato e non possa essere modificato da nessuno, per cui poi eventualmente in giudizio eh tutta l'operazione rimarrà assolutamente intangibile Quello che è successo così sarà portato in giudizio. Gli altri strumenti sono strumenti invece che consentono di acquisire tutta una serie di informazioni. Utilizzare queste informazioni a livello operativo usando il minor numero di personale possibile, quindi liberando personale per portarsi sulla strada a operare. Questi sono sistemi come Fusus, ossia una tecnologia che consente di mettere in sistema di video, camere o altri sensori e portarli alla centrale operativa in modo che l'operatore possa avere un quadro chiaro della situazione. Sono sistemi che consentono di acquisire informazioni e di scrivere rapporti molto rapidamente. Sono tutti sistemi fra di loro coordinati, sincronizzati e sono tutti quanti o utilizzati già da molte forze di polizia, soprattutto in Paesi anglofoni negli Stati Uniti e in Gran Bretagna per alleggerire il carico di lavoro del personale e utilizzarlo quindi meglio. Il che in un Paese come il nostro, dove le forze di polizia sono sempre in sofferenza organica sarebbe una cosa importante da considerare. Si tratta fondamentalmente di sistemi che da una parte consentono al personale di operare meglio in sicurezza, dall'altra parte consentono consentirebbero, ove mai fossero utilizzati, di alleggerire il lavoro diciamo di livello burocratico e concentrare l'attenzione degli operatori sugli aspetti prettamente operativi o più importanti. Quindi tutto questo avrebbe un impatto immediato sul personale stesso, ma anche sull'efficacia e sull'efficienza della struttura complessiva nell'adempiere i suoi lavoro la sua missione. Quindi questo è un pò il trend del futuro nelle forze di polizia sicuramente anche nell'Arma dei Carabinieri".
Come si assicura un equilibrio tra l'uso delle nuove tecnologie e la tutela della privacy e dei diritti dei cittadini?
"Beh, qui c'è una risposta che va chiarita, va data assolutamente. La tecnologia che propone Axon è una tecnologia costruita per garantire la privacy. E che cosa voglio dire con questo? È una è una tecnologia che in primo luogo tiene in conto le normative esistenti che ovviamente sono diverse nei diversi Paesi. Non ci dimentichiamo che in Europa è da poco è uscito un un Intelligent Artificial Intelligence Act che molto ci dice in termini di protezione della privacy e di questo si tiene conto. È una tecnologia che non consente all'operatore di appropriarsi delle immagini delle registrazioni che sono state fatte ma queste registrazioni vanno sono automaticamente protette in blockchain. Dopodiché avrà accesso alle video alle alle registrazioni soltanto chi per legge avrà la possibilità di avere accesso. Quindi non è un problema di tecnologia ma è un problema di normativa. Fino ad oggi le nostre tecnologie garantiscono il massimo la la massima aderenza alla normativa prevista".
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