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Dal Fabbro (Iren): "Necessario equilibrio tra sicurezza energetica, economia e ambiente; serve un sistema industriale italiano resiliente ai cambiamenti globali dirompenti"

Il Giornale d’Italia ha intervistato Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren: "L'obiettivo è garantire benessere e stabilità al Paese, assicurando energia, lavoro e futuro ai giovani attraverso ingegnerizzazione e reindustrializzazione"

11 Giugno 2025

Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, in occasione della presentazione del suo libro “Proteggere il futuro” è stato intervistato da Il Giornale d’Italia.

"Proteggere il futuro". Qual è il messaggio che vuole mandare tramite questo libro?

"Alla luce delle transizioni che stanno avvenendo nel mondo, quindi quella energetica, quella digitale, l'emergenza dell'ambiente e la de-globalizzazione, dobbiamo trovare un nuovo sistema, un nuovo equilibrio tra sicurezza energetica, economica, ambiente e competitività. Non possiamo prendere una strada unica, dobbiamo trovare quel giusto compromesso che ci garantisca l'energia elettrica e diciamo l'energia al Paese al giusto prezzo, salvaguardando l'ambiente. Come farlo? Ci sono varie ricette in questo libro. Si affrontano, si cercano di capire, si valutano dal punto di vista numerico non per dare un messaggio ideologico, non per dire che una scelta è sbagliata o giusta, ma per cominciare a ragionare sugli scenari. Quello che abbiamo di fronte è uno scenario volatile, forse anche non programmabile, imprevedibile. E in questa imprevedibilità la adattabilità dei sistemi economici e industriali sarà essenziale. Quindi ridisegnare un sistema industriale italiano che sia resiliente a questi cambiamenti, a queste evoluzioni che saranno dirompenti a livello mondiale e quindi avranno anche un impatto sul nostro Paese."

Lei parla di economia politica e sicurezza energetica. Come si possono integrare queste tre chiavi? Ci sono delle difficoltà?

"Si possono integrare nella misura in cui è chiaro qual è l'obiettivo. L'obiettivo è garantire un benessere economico e una stabilità sociale al Paese. Per fare ciò noi dobbiamo garantire che ci sia energia, che ci sia lavoro e che ci sia una prospettiva per i giovani. Tutto questo per poterlo garantire occorre ingegnerizzare e reindustrializzare il Paese in questa ottica".

E riguardo alla situazione in Medio Oriente, Trump ha dato dei segnali di rottura con Netanyahu. Quale sarà la exit strategy della degli USA?

"Io sono un manager e queste sono cose che lascio ai politici. Non so dare un giudizio politico o strategico. Mi occupo di industria. Spero che si possa raggiungere la pace, questo da essere umano."

Invece riguardo la situazione tra Russia e Ucraina e la situazione originata quindi tra USA e NATO è un po' sfuggita di mano agli USA. Quale sarà questa in questo caso l'exit strategy e quale sarà la sorte dell'Ucraina? Come verrà divisa?

"Spero che si raggiunga una pace e la migliore pace possibile. Dopodiché, ripeto, non sta a me dare giudizi troppo complicati o una situazione super complicata. Lascio al nostro Governo avere le relazioni e i giudizi su questo tema."

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