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Lunelli (Altagamma): "Promuoviamo la competitività dell’industria del Made in Italy; Europa deve agire in modo coeso a livello internazionale"

Il Giornale d'Italia ha intervistato Matteo Lunelli, Presidente di Altagamma: "Il saper fare manifatturiero è il cuore dell’eccellenza italiana: necessario promuovere il lavoro manuale come opportunità di carriera, per colmare il mismatch tra domanda e offerta nel settore"

28 Maggio 2025

Matteo Lunelli, Presidente di Altagamma, in occasione dell'evento "Il Made in Italy Altagamma e i mercati internazionali" è stato intervistato da Il Giornale d'Italia.

Qual è la missione di Altagamma e come si è adattata alla globalizzazione del lusso?

"La mission di Altagamma è quella di promuovere la competitività dell'industria culturale creativa italiana e portare nel mondo lo stile di vita italiano, quei valori che sono comuni a tutte le nostre imprese. È ovviamente una sfida che continua a cambiare, perché il contesto cambia. Oggi siamo di fronte a un contesto globale che è segnato profondamente dalle spinte verso un protezionismo crescente. Quella che è la globalizzazione, che aveva sostenuto la crescita dell'export delle nostre imprese negli anni, sembra essere messa in discussione. Quindi è un contesto ricco di sfida, dove però noi rispondiamo oggi celebrando i nostri partner internazionali cioè celebrando questi International member che sono delle aziende che promuovono lo stile di vita italiano nel mondo e che lavorano con le nostre imprese italiane nei rispettivi mercati. Vogliamo portare il messaggio che il commercio è costruzione di relazioni,  di alleanze e di ponti fra diversi Paesi e diverse culture."

E a tal proposito, come state affrontando le sfide poste dai dazi e dalle barriere commerciali? E quali strategie ci sono per tutelare le esportazioni?

"La strategia prima di tutto deve essere portata avanti dalle istituzioni e in questo caso dall'Europa. L'Europa deve agire coesa, deve agire unita perché è l'unico modo per poter avere una voce forte a livello internazionale. Dobbiamo dialogare, ad esempio nei confronti dell'alleato americano, per portare le nostre argomentazioni e soprattutto per chiarire come l'Europa non è nata per sfruttare altri Paesi o altri mercati. Il commercio è costruzione di alleanze, il commercio è qualcosa che porta beneficio reciproco, che porta anche pace. E oggi noi stiamo dando questo messaggio perché con i nostri partner internazionali noi abbiamo delle alleanze strategiche. L'export dell'eccellenza del Made in Italy porta valore anche sull'intera filiera a valle quindi anche sulla distribuzione, sui nostri importatori distributori che sono basati sui mercati."

E invece in un'epoca di sviluppo della continua digitalizzazione come supportate e quanto conta l'investimento del capitale umano per mantenere l'eccellenza del made in Italy?

"Il capitale umano è fondamentale. Al cuore dell'eccellenza del Made in Italy, c'è poi un saper fare manifatturiero, un talento che sta anche nelle mani. Noi, come Fondazione Altagamma stiamo promuovendo vari progetti che puntano, ad esempio, a sostenere e a fare in modo che questo saper fare venga tutelato e promosso e trasmesso alle future generazioni con vari progetti anche legati alla scuola e agli istituti tecnici. Perché, ad esempio, il lavoro manuale è qualcosa che va comunicato ai giovani come un'opportunità, perché alla base delle nostre creazione c'è anche quello. E oggi c'è un mismatch fra domanda e offerta di lavoro in cui le nostre imprese non sempre riescono a trovare dei giovani adeguatamente preparati che abbiano voglia di portare avanti questi lavori manuali."

 

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