26 Maggio 2025
Paolo Molesini, Vice Presidente di Assoreti e Presidente di Fideuram, in occasione del Forum finale dell'iniziativa "La consulenza finanziaria, motore per la valorizzazione del risparmio e la crescita economica dell'Italia" è stato intervistato da Il Giornale d'Italia.
Secondo voi, qual è il modo giusto per attivare il risparmio degli italiani verso sempre più investimenti?
"Ci sono tante cose da fare. La prima è investire in cultura. La cultura finanziaria degli italiani è, purtroppo, molto scarsa. Secondo le nostre analisi, è più o meno pari a quella del Pakistan e pari alla metà di quella della Grecia e per un Paese che ha inventato la banca e l'assicurazione, è una vera vergogna. Se non investiamo nella cultura, sarà difficile cambiare i comportamenti quindi anche modificare l’asset allocation strategica degli italiani: sia gestire meglio la componente immobiliare, oggi spesso gestita male, sia affrontare in modo più efficiente e dinamico la parte finanziaria.
I consulenti finanziari e il private banking stanno facendo un ottimo lavoro, ma c’è ancora molta strada da percorrere."
E qual è il ruolo delle reti bancarie nella promozione di un risparmio sempre più consapevole?
"Quando parlo di reti bancarie, intendo sia quelle dei consulenti, sia quelle delle banche commerciali e delle banche private.
Il loro ruolo è proprio quello di contribuire all’evoluzione della cultura finanziaria del cliente: spiegare i concetti fondamentali, costruire un rapporto di fiducia e indirizzare gli investimenti verso un’asset allocation più dinamica.
Si tratta anche di allungare gli orizzonti temporali per far rendere di più i soldi del cliente."
Servono ulteriori incentivi fiscali per favorire il passaggio dal risparmio all’investimento?
"Secondo me, una misura molto utile sarebbe l’introduzione di incentivi fiscali più significativi per i fondi pensione. È evidente che il fabbisogno pensionistico crescerà nei prossimi anni e oggi il beneficio fiscale per chi investe nei fondi pensione è relativamente modesto: il tetto massimo di deduzione è di circa 5.000 euro all’anno. Questo può andar bene per chi comincia a investirci a 23 anni, ma è molto poco per chi entra in un fondo pensione a 50 anni, in questo caso i 5.000 euro non sono sufficienti."
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