20 Maggio 2025
Giorgio Battistelli, Direttore Artistico di MITO SettembreMusica 2025, in occasione della conferenza stampa di presentazione della 19° edizione di MITO SettembreMusica 2025 è stato intervistato da Il Giornale D'Italia.
Quest'anno MITO SettembreMusica giunge alla 19° edizione, quale sarà il filo conduttore che caratterizzerà l'edizione del 2025?
"Il filo conduttore della 19° edizione di MITO SettembreMusica del 2025 sarà costituito da quattro percorsi distinti ma collegati tra loro. Il primo percorso riguarda la "musica da vedere", un tipo di musica che interagisce con il mondo performativo, il teatro e lo spazio. Un secondo percorso prevede un omaggio importante a due grandi compositori, Dmitrij Šostakovič e Luciano Berio, in occasione di anniversari significativi. Questi percorsi, apparentemente distanti tra loro, sono in realtà collegati da un filo comune: ogni autore, così come quasi tutti i compositori presenti nel festival, ha operato delle piccole o importanti rivoluzioni nel proprio linguaggio musicale."
Appunto rivoluzioni poi diventa anche il tema di questa edizione come mai avete scelto questa tematica?
"Abbiamo scelto il tema della rivoluzione perché, oggi, sembra che non se ne parli più. C'è una sorta di paura legata a questa parola, spesso associata alla violenza. In realtà, la rivoluzione è necessaria per liberarci da certe abitudini, per avviare una trasformazione interiore che ci permetta di aprirci a nuove modalità, a nuove emozioni. Non dobbiamo temere di sorprenderci e di esplorare territori sconosciuti. Per fare questo, è fondamentale una rivoluzione dentro di noi."
In qualità di direttore artistico qual è stata la sfida più stimolante nella costruzione di questa edizione?
"La sfida più stimolante e che mi ha dato maggiore soddisfazione è stata mettere insieme due città apparentemente, o forse sostanzialmente, diverse come Torino e Milano. Unire due città con culture differenti e farle cooperare è stato un compito davvero impegnativo, ma credo che sia stato un vero miracolo. Questo è ciò che rende MITO un festival unico."
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