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Lunelli (Altagamma): "Negli Emirati Arabi il mercato di lusso passa da €3,7 mld a oltre €6 mld, tra cultura e sostenibilità e innovazione"

Il Giornale d'Italia ha intervistato Matteo Lunelli, Presidente Altagamma: "Le eccellenze italiane guidano la trasformazione tramite innovazione, valorizzazione del patrimonio e fattore umano"

16 Maggio 2025

Matteo Lunelli, Presidente di Altagamma, in occasione di Investopia Europe 3rd Edition è stato intervistato da Il Giornale d'Italia.

In che modo le eccellenze italiane possono guidare la trasformazione della moda tecnologica senza perdere il legame che hanno con la tradizione?

"L'eccellenza del Made in Italy deve abbracciare la tecnologia, deve abbracciare innovazione. Oggi si è parlato anche di intelligenza artificiale che può entrare in tutti gli ambiti dei processi sia nella nella fase creativa che nella fase produttiva, nella logistica E nell'interazione col cliente. Però tutto questo non deve far mancare quel tocco umano e la creatività e anche l'eccellenza nel saper fare manifatturiero nel talento che sta nelle mani dell'uomo e delle donne che lavorano le nostre aziende che sono il cuore dell'alto di gamma italiano. Quindi si tratta insomma di come spesso diciamo nel Made in Italy di innovare ma rispettando la tradizione e di sfruttare la tecnologia in tutto quello che ci può aiutare e senza perdere le nostre radici il nostro grande vantaggio competitivo."

E come le aziende di alta gamma stanno integrando innovazione e sostenibilità restando sempre fedeli alla propria identità, facendo anche magari un focus particolare sugli investimenti dei Paesi di cui si è parlato oggi?

"Al cuore delle eccellenze del made in Italy c'è la sfida di innovare rispettando la tradizione. Cioè noi abbiamo una grande heritage, ma dobbiamo saper abbracciare anche il contemporaneo. Il mercato degli Emirati Arabi Uniti è un mercato dove i nostri brand si trovano di fronte a un consumatore internazionale anche a nuove generazioni e quindi occorre essere particolarmente innovativi in tutti i nostri approcci, però quello che possiamo portare quello che è il nostro vantaggio competitivo rimane legato alla storia alla tradizione al dei nostri territori alla nostra cultura. Si è detto in modo chiaro, l'Alto di gamma è un'industria culturale e creativa e questo è quello che ci distingue. Poi ripeto la tecnologia e l'innovazione possono essere dei motori e degli acceleratori, ma non dobbiamo perdere i nostri pilastri. Il mercato degli Emirati Arabi Uniti è un mercato molto molto rilevante per l'alto di gamma. Noi con Bain stimiamo sempre la dimensione del mercato dei beni di lusso e ed è importante sottolineare come nel 2019 il mercato dei beni personali di lusso valeva 3,7 miliardi negli Emirati Arabi c'è stata ovviamente la crisi nel 2020 a causa del Covid, ma poi la ripresa post pandemica è stata estremamente rilevante e ha portato il mercato a raggiungere i 6 miliardi, quindi da 3,7, addirittura oltre 6 miliardi di euro. Quindi un mercato di beni personali di lusso e che è cresciuto in modo molto significativo, in cui l'alto di gamma italiano gioca un ruolo da protagonista e in questo contesto in particolar modo poi siamo in un mercato che è trainato dal turismo quindi dove l'esperienza diventa sempre più rilevante, la capacità dei brand di offrire non solo dei prodotti di eccellenza ma anche esperienze di eccellenza. Qui la logica di Altagamma è particolarmente importante perché vediamo che i nostri brand si stanno muovendo poi attraverso i settori no molti dei brand della moda ormai giocano un ruolo anche nell'ospitalità nel design della gioielleria ecco c'è sempre più compenetrazione nell'alto di gamma.

La sfida della sostenibilità che è stata citata, invece, è un valore secondo me che ha a che vedere con prima di tutto con quello in cui noi crediamo; tutti i nostri collaboratori credono ormai che la sostenibilità sia un valore del nostro modo di fare impresa. E poi è quello che ci chiedono anche i consumatori e quello che ci chiedono i buyer e quello che chiede il mercato quindi è un diciamo è ormai qualcosa che ha a che vedere col nostro modo di fare il modo di operare e c'è un una crescente attenzione di tutte le aziende dell'alto di gamma italiana a queste tematiche sia da un punto di vista ambientale sociale economico."

E quale sarà secondo voi il cambiamento più radicale la sfida più urgente per il lusso nei prossimi dieci anni?

"Ma uno dei cambiamenti più radicali che stiamo a cui stiamo assistendo è sicuramente quello dell'emergere dell'intelligenza artificiale che, ripeto, avrà un impatto in tante fasi del processo produttivo, nella modalità di interazione con i nostri clienti. Quindi è sicuramente un elemento che sta trasformando lo scenario e il contesto; andrà anche regolamentato perché c'è anche un tema di diritti d'autore, bisognerà comprendere in modo sempre più attento anche come proteggere il diritto d'autore o comunque l'identità di brand, di creativi rispetto alla sfida di un'intelligenza artificiale che può fra virgolette copiare o che può rielaborare copiando. Quindi è un un momento di trasformazione ma anche un'opportunità perché da una parte occorre pensare in futuro sempre di più anche a una regolamentazione. Io credo che questa sia prima di tutto un'opportunità e tutte le nostre aziende devono guardare a come trasformare il modo il loro modo di operare sfruttando al massimo la potenzialità dell'intelligenza artificiale."

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