11 Marzo 2025
Giuseppe Zafarana, Presidente di Eni, in occasione dell'evento "Corporate Governance and Capital Market for Competitive and Sustainable Europe" organizzata da Assonime, ha dichiarato:
"Eni nel dare attuazione alla CSRD ha riconosciuto organizzativamente la stretta interrelazione esistente tra componente finanziaria e componente non finanziaria concentrando l'elaborazione di queste due informazioni in capo alla figura del dirigente preposto, al fine di assicurare la coerenza e la connettività tra queste due componenti, cogliere le sinergie possibili e agevolare un sistema di controlli interni in proposito. Inoltre, la normativa europea ha consentito alla nostra azienda di sviluppare tutta una serie di azioni volte a dare prerogative, funzioni e attribuzioni agli organi sociali in programma dal board e al collegio sindacale per avere un ruolo assolutamente di primo piano su questo specifico tema.
Parlando di diligence sui diritti umani noi come azienda globale di energia, oltre ad essere consapevoli della grande responsabilità che grava su di noi, vogliamo dare anche un contributo positivo. In questo ambito Eni ha volontariamente implementato le linee guida e le procedure di diligence sui diritti umani già dal 2011, successivamente nel 2018 il consiglio d'amministrazione ha preso un impegno pubblicizzato sul nostro sito web su questa specifica tematica e, infine, nel 2023 abbiamo realizzato un nostro corpus normativo, quindi, una vera e propria policy sul rispetto dei diritti umani da parte di Eni e attualmente è completamente integrata nel corpus normativo dell'azienda. Un grande ruolo che si ispira ai principi generali delle Nazioni Unite del 2011 e alle linee guida dell'OCSE per le imprese multinazionali sulle condotte responsabili delle imprese. Credo che l'impegno che stiamo profondendo è notevole e nelle classifiche, in particolar modo nella classifica del 'Corporate Human Rights Benchmark', siamo collocati tra le prime posizioni per questo grande sforzo che facciamo. Inoltre, bisogna tenere conto che Eni è presente in 62 Paesi e spesso questi si trovano in aree dove vi è una grande sensibilità sullo specifico tema, quindi, per noi rappresenta un tema centrale.
Le prospettive che si aprono sulla regolamentazione di questa materia, come un affinamento e miglioramento della normativa europea in questo ambito, per noi sarebbe senz'altro la benvenuta però deve tener conto di alcune cose. In primo luogo, deve essere concepita, pensata e immaginata nell'ottica di ottenere un corretto bilanciamento tra le aspettative del legislatore da un lato, e le capacità e i limiti che le imprese hanno al riguardo. In secondo luogo, è necessario che il reporting obbligatorio diventi un puro esercizio di compliance perché altrimenti finiamo con il perdere di vista quelli che sono i temi centrali che ci interessano per andare a focalizzare l'attenzione su aspetti secondari. In terzo luogo, vi sono delle tematiche che possono che essendo di carattere sistemico e strutturale probabilmente vanno oltre le capacità delle singole aziende di farvi fronte, quindi, servono interventi a livello istituzionale più importanti. Faccio un esemplificazione concreta, pensiamo al tema della transizione energetica, dei minerali rari e delle produzioni attinenti alle soluzioni energetiche alternative. Spesso essi vengono prodotti in Paesi nei quali sui temi del diritto interno e delle condizioni di lavoro non sappiamo se gli standard siano perfettamente allineati con quelli europei, questo già di per sé è un problema, ma lo diventa ancora di più se lo consideriamo in relazione all'attuale momento di cambiamento geopolitico che esiste nel mondo. Quindi, questo comporta che diventi un tema che non può risolvere soltanto la singola azienda ma sono necessari degli interventi istituzionali più importanti.
Di fronte a queste esigenze, la proposta di Regolamento Omnibus recentemente deliberata dalla Commissione europea può rappresentare un fattore utile perché continua sia a supportare gli obiettivi del Green Deal Europeo, ma punta a ridurre l'onere amministrativo sulle imprese. Per noi, questo è sicuramente un tema importante perché se ben fatto, consentirà di ottenere degli indicatori di riferimento maggiormente attinenti ai temi della concretezza e della sostanzialità dell'intervento e la rapidità dello stesso."
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