15 Dicembre 2025
John Elkan, CEO di Exor
Il consiglio di amministrazione di Exor, la holding guidata dalla famiglia Agnelli, ha respinto all’ all’unanimità la proposta non sollecitata presentata da Tether Investments per l’acquisizione dell’intera partecipazione (65,4%) detenuta da Exor nella Juventus. Tether aveva presentato un’offerta interamente in contanti che, in caso di accettazione, avrebbe previsto anche un investimento complessivo di 1 miliardo di euro destinato al rilancio della società e allo sviluppo di attività complementari.
La proposta valorizzava la Juventus 2,66 euro per azione, per un equity value riferito al 100% del capitale. Qualora l’operazione fosse andata a buon fine, il gruppo avrebbe lanciato un’Opa obbligatoria allo stesso prezzo sul restante capitale e successivamente messo a disposizione del club le risorse necessarie per il rafforzamento della prima squadra e per sostenere i piani di crescita in ambiti adiacenti. Tuttavia, Exor ha rifiutato ribadendo che non intendere cedere alcuna quota della Juventus a terzi.
Per Exor, la Juventus continua a rappresentare un asset strategico e identitario. Il club bianconero è uno dei pilastri del portafoglio della holding, che con la famiglia Agnelli ne mantiene il controllo da oltre cento anni, in un legame definito solido e duraturo, non limitato alla sola dimensione finanziaria. Il consiglio di amministrazione, guidato da John Elkann, ha ribadito una posizione già più volte espressa per cui non è prevista alcuna cessione, totale o parziale, della partecipazione in Juventus. Una linea ferma che esclude anche l’ingresso di nuovi soci, inclusa Tether, il gruppo attivo nel settore delle criptovalute e delle stablecoin con sede in El Salvador.
Nel comunicato, Exor, ha ribadito anche il proprio sostegno al nuovo management della Juventus, chiamato a implementare una strategia orientata al rafforzamento dei risultati sportivi e al miglioramento dell’equilibrio economico-finanziario del club. L’obiettivo dichiarato è riportare la società su un percorso di sviluppo sostenibile, dentro e fuori dal campo, in uno scenario reso sempre più competitivo dal contesto del calcio europeo. Il "no" all’ipotesi di un ingresso di Tether chiude quindi, almeno per il momento, le speculazioni su possibili modifiche nella compagine azionaria della Juventus e conferma la volontà di Exor di mantenere il controllo e di seguire in prima persona la fase di rilancio. Il gruppo Tether, guidato da Paolo Ardoino, già presente nel capitale e rappresentato in consiglio da Francesco Garino, manterrà una partecipazione pari all’11,5%.
Gli analisti di Equita Sim hanno osservato che la cessione avrebbe permesso di ridurre il debito netto di 650 milioni di euro, portandolo a circa 1,6 miliardi. Inoltre, la vendita avrebbe comportato l’uscita da un asset che negli ultimi sei anni ha richiesto aumenti di capitale per circa 600 milioni di euro. Per quanto riguarda Exor, gli esperti hanno mantenuto una raccomandazione buy con prezzo obiettivo di 110 euro.
"La Juve fa parte della mia famiglia da 102 anni. Fa parte nel vero senso della parola, perché nel corso di un secolo, quattro generazioni l'hanno ingrandita, resa forte, accudita nei momenti difficili, festeggiata nei momenti felici", spiega Elkann."Ma non solo: la Juve – prosegue il presidente di Exor – fa parte di una famiglia molto più grande, la famiglia bianconera, fatta di milioni di tifosi, che amano la Juve come si amano le persone care. Proprio pensando a questa passione, a questa storia d’amore che ci unisce da oltre un secolo, come famiglia continuiamo a sostenere la squadra e guardare al futuro, per costruire una Juve vincente. La Juventus, la nostra storia, i nostri valori non sono in vendita".
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