15 Dicembre 2025
I risultati dello studio Mastercard “Conoscere le PMI, ripensare le esperienze di pagamento” indicano che le piccole e medie imprese italiane stanno accelerando il percorso di digitalizzazione, con un crescente utilizzo dell’intelligenza artificiale, già adottata dal 54% delle imprese, e una diffusione sempre più ampia delle transazioni digitali, che oggi interessano il 67% degli incassi. Lo studio analizza come il tessuto imprenditoriale italiano stia ripensando strumenti, processi e priorità operative per migliorare la gestione del business in un contesto economico sempre più digitale, mettendo in luce anche nuove esigenze di supporto da parte dei partner finanziari.
Sul fronte degli incassi, la ricerca evidenzia una netta differenziazione tra B2C e B2B. Nel rapporto con i consumatori finali, la carta rappresenta lo strumento preferito dal 67% delle PMI, riflettendo le abitudini consolidate del mercato. Nel B2B, invece, il bonifico resta largamente dominante, utilizzato dal 91% delle aziende, mentre il ricorso alla carta scende al 28%. Al di là delle differenze tra i due ambiti, emerge una crescente consapevolezza dei benefici dei pagamenti digitali sulla salute finanziaria delle imprese: le PMI che utilizzano il POS registrano meno ritardi nei pagamenti (27% contro 37%), con un divario ancora più marcato nel B2B (24% contro 55%).
Anche sul fronte dei pagamenti in uscita il bonifico rimane lo strumento principale, utilizzato dal 67% delle imprese per i servizi professionali, dal 59% per l’acquisto di materie prime e dal 48% per le forniture. Le carte aziendali, sebbene pensate per rendere più fluida la gestione delle spese, restano concentrate soprattutto nelle imprese più strutturate: il 94% ne possiede almeno una. Tuttavia, il loro utilizzo non è ancora pienamente sistematico, tanto che il 53% delle PMI continua a ricorrere alla carta personale per spese di business come viaggi e trasferte.
Lo studio segnala inoltre un interesse crescente verso soluzioni più innovative. Le carte virtuali suscitano l’attenzione del 25% delle PMI, percentuale che sale al 40% tra le aziende di medie dimensioni, mentre i programmi di loyalty e rewards collegati alle carte aziendali interessano il 68% delle imprese. Rilevante anche l’attenzione verso forme di accesso al credito più flessibili e digitali, considerate di interesse dal 46% delle PMI, sebbene permanga un gap informativo: il 29% dei liberi professionisti dichiara di non ricevere alcuna informazione o promozione sulle carte aziendali dal proprio partner finanziario.
Sul fronte della sicurezza, il 32% delle PMI che operano online ha subito almeno un cyberattacco, con conseguenze in termini di interruzione dell’attività, perdita di dati e danni economici. Cresce tuttavia la consapevolezza: il 30% delle imprese ha già attivato una copertura assicurativa cyber e il 39% si dichiara interessato. Parallelamente, l’intelligenza artificiale si conferma una leva concreta di innovazione: il 54% delle PMI la utilizza già, il 16% prevede di adottarla nel breve periodo, mentre il 30% resta ancora escluso da queste applicazioni.
“Lo studio traccia un ritratto affascinante e complesso dell'imprenditoria italiana. Le PMI italiane non resistono al cambiamento, lo accolgono. Chiedono però partner che li guidino con semplicità, dinamicità e supporto concreto. In un ecosistema digitale sempre più complesso, il nostro ruolo è quello di fornire strumenti affidabili e personalizzabili che rispondano alle esigenze specifiche delle imprese e favoriscano una conoscenza condivisa, garantendo spazi sicuri, resilienti e trasparenti. La nostra responsabilità, adesso, è essere il partner che guida questo cambiamento, ripensando il ruolo della finanza nella costruzione di un’economia digitale più inclusiva e mettendo le PMI nelle condizioni di prosperare”, commenta Luca Corti, Country Manager Italia di Mastercard.
La ricerca è stata condotta ad aprile 2025 con metodologia mista, coinvolgendo oltre 250 micro, piccole e medie imprese e 20 gestori e responsabili business di banche e fintech italiane, confermando come il futuro delle PMI sia sempre più orientato verso un ecosistema digitale integrato, sicuro e accessibile.
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