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Gros-Pietro (Intesa Sanpaolo): "Il regolamento FIDA rischia di far defluire i nostri capitali a favore di attori non europei"

Gian Maria Gros-Pietro, Presidente di Intesa Sanpaolo ha dichiarato: "I dati raccolti dal sistema bancario rischiano di essere condivisi gratuitamente senza reciprocità, aumentando i rischi per la sicurezza"

11 Marzo 2025

Gian Maria Gros-Pietro, Presidente di Intesa Sanpaolo in occasione dell'evento "Corporate Governance and Capital Market for Competitive and Sustainable Europe" organizzata da Assonime, ha dichiarato:

"Vorrei partire da quanto ha detto Enrico e cioè la necessità. All'inizio lui ha parlato di necessità di usare i capitali privati nei confronti dei bisogni che ha l'Europa, che sono secondo me le due grandi transizioni, quella climatica e quella digitale e la difesa. Il grande federatore ci ha fatto capire che la difesa è un problema concreto. Come possiamo fare in quella direzione? I frugali ci dicono adesso basta fare debito e non hanno tutti i torti. Quando parliamo di transizioni, ci viene sempre fatto presente che c'è un problema. Ci mancano dei giacimenti, le terre rare, per esempio. Transizione energetica ma non si può fare senza il passaggio all'elettricità di fonte rinnovabile, non si può fare senza le terre rare. Noi qui in Europa abbiamo un giacimento di cui nessuno parla. Noi abbiamo un rapporto tra lo stock di risparmio e il flusso di reddito che è più elevato di quello del resto del mondo e rischiamo di farcelo portare via per delle stupide disposizioni che noi abbiamo scritto, e ve ne voglio parlare. FIDA, il regolamento Financial taxes proposto dalla Commissione dell'Unione Europea il 28 giugno 2023, connesso con la direttiva sui servizi di pagamento PS di due giornate, l'obiettivo era originare finanza aperta in cui persone e imprese possono condividere su loro richiesta i propri dati con diversi operatori per accedere a una pluralità di servizi. Obiettivo condivisibile, però le modalità scelte per raggiungerle ignorano il pregresso, la situazione di fatto e le prospettive. Il pregresso e la quasi totalità dei dati in questione che dovrebbero essere condivisi, è stata e viene raccolta dal sistema bancario che ha l'onere di reperirli, verificarne, registrarli, aggiornarli e proteggerli da incursioni esterne, sopportando costi molto rilevanti. La situazione di fatto è che il patrimonio rappresentato da questi dati verrebbe messo gratuitamente e senza alcuna reciprocità a disposizione di soggetti che non contribuiscono né alla raccolta né all'aggiornamento e neppure alla protezione dei dati, ma anzi ne allargano pericolosamente l'accessibilità. Le prospettive non sono state sufficientemente considerate a suo tempo, e sono in rapido cambiamento nel senso peggiore per noi. È necessario domandarsi con chi dovrà essere condivisa questa vastissima gamma di dati finanziari dei clienti? Chi sono gli attori maggiormente interessati e sono le grandi imprese tecnologiche, le Big Tech, che sono quasi esclusivamente non europee. Altri attori che potrebbero trarre vantaggi sono i grandi asset manager di paesi terzi, che potrebbero proporre i loro propri prodotti di investimento cioè attraverso questa direttiva noi mettiamo a disposizione di operatori non europei di asset manager non europei un deflusso dei capitali, il nostro unico grande giacimento lo facciamo defluire gratuitamente.
Io credo che il Regolamento FIDA sia in fase di finalizzazione perché adesso è alla discussione di politici in un contesto storico completamente diverso rispetto a quello in cui era stato concepito. Per tale motivo credo che esso dovrebbe essere ritirato o almeno radicalmente riformato, per tener conto dei fattori che in precedenza sono stati trascurati e dei cambiamenti successivamente intervenuti. E poi faccio un altro esempio, che è l'euro digitale, che si sta progettando in modalità che potrebbero provocare, anche in questo caso l'invasione di questo mercato da parte delle Big Tech. Vado subito al punto, che sono il modello di compensazione, perché questo modello di compensazione è talmente penalizzante per le banche che originano tutti i dati, che evidentemente non potranno competere con i Big Tech, perché in questo modo tutti accederanno. Sono solamente i fornitori che gestiscono le regole dell'era digitale e non le banche che detengono i conti di appoggio dai wallet, perché funziona così, c'è un limite alla quantità di euro digitali che possono essere contenuti nel wallet. Quindi quando chi compra va sotto zero perché ha esaurito il suo deposito, automaticamente va ad attingere al conto bancario di appoggio. E lo stesso quando il venditore eccede nel suo wallet, si riversa nel conto bancario di appoggio."

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