07 Febbraio 2025
Luca Dal Fabbro, Presidente di Iren, in occasione della sua Lectio Magistralis organizzata a Roma dalla scuola politica "Vivere nella Comunità", presso il Centro Studi Americani, è stato intervistato da Il Giornale d'Italia.
Oggi ha tenuto una lezione all'interno del seminario "Le sfide della riglobalizzazione: sicurezza, digitalizzazione e decarbonizzazione" quali sono i punti salienti che ha toccato?
"Si è parlato sostanzialmente di tre fattori. Dobbiamo combinare una politica ambientale con una politica di sicurezza industriale e con una politica di competitività. Quindi, nel futuro, i sistemi industriali competitivi dovranno essere sì ambientalmente sostenibili, ma anche sicuri. Bisogna, per esempio, assicurare prodotti strategici al Paese, come i microchip, le terre rare e le tecnologie primarie, come l'intelligenza artificiale, che ci permetteranno di poter competere. Si tratta quindi di una strategia olistica che vede questo triangolo – sicurezza, competitività e ambiente – coniugarsi insieme."
In merito alla crisi idrica attuale, qual è l'obiettivo ESG Challenge di Iren del 2025?
"Noi stiamo investendo centinaia di milioni di euro nell'adeguamento delle reti idriche che gestiamo. In particolare, stiamo combattendo le perdite di acqua nelle tubazioni, che sono uno dei fattori più odiosi. L'obiettivo è, con la riduzione delle perdite, risparmiare molta acqua e quindi, oltre a preservare l'ambiente, avere più acqua a disposizione, che è uno dei temi critici del futuro."
Staccarsi dal gas russo come ha impattato a livello geopolitico?
"È stata un'operazione ovviamente difficile. Ha richiesto la collaborazione di grandi e piccole aziende, insieme a grandi aziende statali e aziende quotate, che hanno trovato la soluzione. La soluzione è stata, ovviamente, importare più gas da altre frontiere, come l'Algeria, ma anche più gas liquefatto, per esempio dagli Stati Uniti. Quindi abbiamo sostituito il gas russo in breve tempo ed è stata un'operazione di sistema Paese, con una grande collaborazione fra le aziende."
Con Trump alla presidenza, come vede il nuovo panorama? Ci sarà un equilibrio tra Europa, Italia, Russia e America? L'Italia sarà indipendente o l'Europa si muoverà insieme?
"Io non sono così negativo riguardo alla presidenza Trump. Penso che sia un imprenditore, quindi una persona pratica. I dossier tra Europa e America sono tanti. La partnership storica, la nostra amicizia e collaborazione, risale a tanti anni fa. Io penso che l'Europa e l'America continueranno a lavorare insieme. Per quanto riguarda gli altri blocchi geopolitici, vedremo. La dinamica geopolitica è in grande transizione, come dicevo prima nel mio intervento. Questo ordine o disordine mondiale avrà tanti sviluppi. Dobbiamo essere in grado di essere flessibili, resilienti e adattivi, pronti ad adattarci alle varie situazioni che arriveranno."
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