11 Ottobre 2024
Il Giornale d'Italia ha intervistato Luigi Abete a margine dei lavori del 39mo convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria, in corso all'Hotel Quisisana di Capri:
"Questo progetto di una migliore collaborazione con l'area del continente Africa è un percorso importante che apre grandi opportunità di sviluppo, sia sul piano socioeconomico sia sul piano di crescita delle singole imprese, ma ha bisogno di molta attenzione e di molto pragmatismo perché in realtà i temi da affrontare sono parecchi, le situazioni sono diverse, e quindi oggi abbiamo avuto a mio avviso, una buona rappresentazione dei passi avanti e degli esempi che sono in corso per cercare di dare concretezza e strutturalità a questo obiettivo".
"La Cina è un è una realtà che ha risorse e organizzazione e cultura per entrare in forze sui mercati in territori che sono ancora in fase di sviluppo come quello africano. Noi dobbiamo puntare più sulle partnership delle singole imprese e quindi puntare al fatto che la relazione interpersonale tra la realtà imprenditoriale che si fa parte attiva dello sviluppo e i soggetti interessati in loco trovino un feeling che non si misura soltanto sul valore economico del business, ma anche sul valore relazionale sulla capacità di crescita interpersonale quindi diciamo che abbiamo un'altra un'altra gamba su cui lavorare che è diversa da quella della Cina. E infatti dobbiamo lavorare su questa seconda gamba che è quella delle relazioni umane e professionali per rafforzare l'interesse economico su cui ovviamente un soggetto grande e dominante come la Cina sarebbe oggettivamente in condizioni di grande vantaggio".
"Io sono sempre fiducioso quando gli obiettivi sono sani e realizzabili, quindi fiducioso perché la fiducia è una categoria dalla ragione, l'ottimismo una categoria della volontà. E quindi chiunque fa il mestiere di imprenditore deve essere razionale innanzitutto. Fiducioso perché c'è effettivamente la possibilità di fare dei notevoli passi avanti. Consapevole però che questi passi avanti si fanno poi nel day by day e nelle imprese. I convegni o le tavole rotonde o le riflessioni servono a illuminare i problemi - come lei adesso sta illuminando me per riprendermi - però non risolvono il problema. Diciamo che ne danno una un quadro reale, un quadro vivo e conoscibile e quindi poi spetta a ciascuno di noi fare il proprio mestiere e la propria parte".
https://www.ilgiornaleditalia.it/video/mondo-imprese/649329/capri-convegno-giovani-imprenditori-confindustria-relazione-riccardo-di-stefano.html
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