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Abete (BNL BNP Paribas): "Memoriale di Fabio Gallia; La stima, la prudenza e la dignità, tre caratteristiche della sua leadership che sono diventate un'amicizia vera"

L'intervento di Luigi Abete, Presidente della Fondazione BNL: "Con Fabio ho condiviso 15 anni di lavoro; abbiamo fatto bene e insieme il Presidente e l'Amministratore delegato"

04 Settembre 2024

Luigi Abete, Presidente della Fondazione BNL, in occasione del memoriale in ricordo di Fabio Gallia, ha dichiarato:

"Riassumere 15 anni in 5 minuti è un po' difficile. Io ho conosciuto Fabio indirettamente perché era il Direttore Generale di Banca di Roma. Seguendo e leggendo i giornali mi ero fatto l'idea di una persona che avesse una sua capacità di dignità e di separatezza dalle relazioni bilaterali che sono sempre complesse, eccetto che in BNL, tra Presidente e Amministratore delegato e che nel caso di specie tanti personaggi erano ancora più complicati.

Ci conoscemmo per telefono, e un giorno lo invitai al pranzo conclusivo del torneo di tennis che per la prima volta sponsorizzavamo, sapendo che lui era un appassionato di tennis. Capitò, insomma. Da lì mi sono ritrovato un Direttore Generale perché dopo due mesi Bonafé venne da me e mi disse di aver conosciuto Fabio e che gli sembrava un'ottima idea coinvolgerlo con noi. Diventò così subito Direttore generale e poi Amministratore delegato della Banca.

Con Fabio ho condiviso 15 anni di lavoro. Abbiamo fatto bene insieme il Presidente e l'Amministratore delegato; noi sapevamo come autoregolamentarci. Era molto inclusivo e trovava una fusione con coloro che voleva coinvolgere. Fabio coinvolgeva al 100% e la sua leadership diventava una leadership riconosciuta con i comportamenti, con la faccia, con la gioia e con col sorriso. E di questo penso che Annalisa, sua moglie, e i suoi figli siano i migliori testimoni.

Oggi voglio dirvi che la stima, la prudenza e la dignità che sono tre caratteristiche della sua leadership poi sono diventate un'amicizia vera dopo che lui ha lasciato BNL. Qualsiasi persona lo poteva apprezzare bene se lo vedeva nella relazione one to one, senza avere sul tavolo altri motivi altri tematiche; Fabio in questo era insieme un saggio ed un bambino. Era un saggio per la sua compostezza e anche per la sua capacità di analisi. Era un bambino perché era dolce.  Si apriva agli altri e in qualche modo si affidava alla relazione bilaterale con il suo interlocutore.

Ci sono momenti più complessi, ci sono illusioni e ci sono disillusioni, ci sono entusiasmi e ci sono speranze. Ma c'è la dimensione umana che emerge in tutta la sua forza. E io negli anni successivi ho costruito con Fabio un rapporto di stima e di collegamento che poi è diventato di amicizia, come se fosse un vecchio amico di infanzia.

Voglio ricordare Fabio con l'ultima volta che ci siamo visti, quando un venerdì ci siamo visti per aggiornarci sui progetti reciproci e il giorno dopo  giocava il basket della Luiss, una delle ultime partite del campionato. In quelle due ore che abbiamo passato lì, insieme e vicino, eravamo come due ragazzini che stavano facendo un gioco a cui partecipavano. Ci eravamo promessi di farne altre giornate come quelle, ma purtroppo Fabio ci ha lasciato.

Io penso che dalla stima per l'uomo, dal riconoscimento dei suoi successi, dalla dimostrazione della sua capacità di leadership dobbiamo vedere soprattutto questa dimensione umana.

Ciao Fabio, noi comunque ti manteniamo sempre nei nostri cuori e sei sempre presente nella nostra giornata quotidiana perché eri e rimani un amico.

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