Sabato, 06 Settembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Sassoli (Upa): "Mercato pubblicitario '24 a +4,2%, in futuro l'AI elemento di ibridazione; a Travaglia non dirò ‘in bocca all'Upa’"

Il Giornale d'Italia ha intervistato Lorenzo Sassoli de Bianchi, Presidente di Upa: "Primo mezzo in Italia è internet che rappresenta il 45% degli investimenti pubblicitari"

03 Luglio 2024

Lorenzo Sassoli de Bianchi, Presidente di Upa, in occasione dell'Assemblea dell'azienda sul tema "evoluzione", ha dichiarato a Il Giornale d'Italia

"L'evoluzione riguarda tre temi che sono declinati nel nell'invito dell'evento di oggi: l'innovazione, la responsabilità e la trasparenza sono tre pilastri su cui il sistema della comunicazione secondo noi deve fare riferimento. Quindi la responsabilità nei confronti delle persone dei consumatori e delle aziende del sistema in generale. Trasparenza per quello che riguarda non solamente i dati ma il nostro modo di operare. Innovazione perché i cambiamenti sono talmente rapidi e l'evoluzione tecnologica degli ultimi venti anni è stata superiore a quella degli ultimi cento e quindi è necessario essere costantemente al passo con i tempi".

Secondo lei come sta evolvendo il mercato pubblicitario e qual è la sua stima per per l'anno che che viene?

"Sta evolvendo bene. La stima è del +4,2% di crescita, per la prima volta con i mezzi tradizionali che crescono di più del mondo digitale, quindi in particolare radio e televisione, stanno ottenendo dei risultati molto buoni, anche per il fatto che siamo in un anno pari e quindi abbiamo gli eventi sportivi: gli europei, il successo di Sinner nel tennis e presto le Olimpiadi. Comunque un anno molto buono con tutti i comparti che crescono, anche di investimento, e tutti i mezzi in crescita".

Quali sono i mezzi che generano di più?

"Il primo mezzo in Italia è ancora internet, quindi il mondo digitale che rappresenta ormai il 45% degli investimenti pubblicitari come singolo mezzo più specifico. Internet è un mondo che unisce anche televisione piuttosto che radio, mezzi e componenti ibride dei mezzi tradizionali. Il mezzo ancora più potente in Italia, quello che gli investitori considerano più potente rimane la televisione".

Invece, pensando ai mezzi di comunicazione del futuro, quali ritiene saranno i più avanzati e popolari tra dieci anni?

"I mezzi non scompaiono mai, ma si evolvono e si ibridano. Negli ultimi venti o trent'anni, abbiamo assistito all'ibridazione tra il mondo analogico e quello digitale. Nei prossimi vent'anni, secondo me, un nuovo elemento di ibridazione sarà l'intelligenza artificiale. Anche se non è un vero e proprio mezzo, l'intelligenza artificiale si integrerà nel lavoro e nella comunicazione, influenzandoli profondamente".

L'intelligenza artificiale è un tema molto discusso e attuale, così come la situazione internazionale caratterizzata da conflitti e dalle elezioni europee e americane. Secondo lei, in che modo tutti questi fattori influenzano il mondo della pubblicità?

"La pubblicità ha resistito, fatta eccezione per il 2020, l'anno della pandemia, durante il quale i consumi erano praticamente inesistenti. Tuttavia, ha ripreso molto rapidamente dopo la pandemia, superando anche due guerre e sicuramente supererà le elezioni europee e americane. Secondo me, oggi le aziende sono molto più mature e consapevoli rispetto al passato, comprendendo la necessità di lavorare sulle proprie marche, valorizzandole e presentandosi come aziende di grande responsabilità, non solo come semplici marchi".

Può fare un bilancio di questi suoi 17 anni in Upa?

"Mi concede 17 ore di tempo? Sono stati anni molto interessanti per me. Innanzitutto, spero di aver contribuito all'evoluzione del sistema. Quando sono entrato in Upa, non esistevano gli smartphone, quindi non era possibile fruire di video se non sul televisore di casa. Pensi a quanto è cambiato il mondo. Abbiamo dovuto accompagnare l'evoluzione tecnologica da un lato e, dall'altro, cercare di arginare i difetti del mondo digitale, come la mancanza di trasparenza su dove finiscono le nostre campagne pubblicitarie, ovvero la sicurezza dei nostri marchi. Abbiamo realizzato molte, tantissime cose che è impossibile ricordarle tutte in un minuto. Diciamo che lascio un sistema molto più responsabile, maturo e consapevole delle proprie responsabilità, oltre che più trasparente. Sicuramente, è un sistema che è stato capace di seguire l'innovazione e l'evoluzione tecnologica".

Per quanto riguarda l'eredità che lascerà a Marco Travaglia, vuole fargli un augurio o condividere il suo pensiero su questa successione?

"Marco Travaglia non ha bisogno di alcun suggerimento perché sarà sicuramente più bravo di me. È un manager di grande esperienza e negli ultimi tre anni, di cui gli ultimi due come presidente di Audicom, è stato al mio fianco. Conosce molto bene il sistema e porterà una visione ancora più internazionale della mia, grazie alla sua esperienza in una multinazionale e alla sua conoscenza delle problematiche globali. È un ottimo acquisto per Upa. Non gli dirò ‘in bocca all'Upa’ perché non saprebbe come rispondermi, quindi gli faccio tanti auguri”.

Seguici su

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti