11 Aprile 2024
Paolo Gallo, CEO e General Manager di Italgas, in occasione dell'evento "Fonti alternative ed energie rinnovabili" organizzato da RCS Academy, ha dichiarato a Il Giornale d'Italia:
Oggi parleremo di fonti alternative, di transizione ecologica e di cosa fa Italgas in questo in questo momento.
Il nostro impegno è ormai da anni quello di raccontare quanto le reti del gas siano un'infrastruttura fondamentale per raggiungere quegli obiettivi di abbattimento della CO2 e di transizione energetica che l'Europa si è data. Soprattutto noi riteniamo che se si vogliono raggiungere quegli obiettivi va abbandonato l'approccio ideologico e va utilizzato un approccio di neutralità tecnologica. Bisogna pensare che le molecole, così come gli elettroni, possono provenire da fonte rinnovabili, e noi stiamo lavorando in questa direzione, cioè quella di rendere le infrastrutture disponibili a gestire molecole che non sono più quelle fossili ma sono quelle rinnovabili. Soltanto se si ha un approccio a 360 gradi e si utilizzano tutte le leve che abbiamo in termini tecnologici di innovazione gli obiettivi saranno raggiunti. Se invece teniamo un approccio ideologico temo che quegli obiettivi li mancheremo alla grande.
Che potenzialità ha l'industria energetica italiana nello scenario europeo?
"Io credo che l'industria energetica italiana abbia un vantaggio rispetto ad altri: che non avendo materie prime e altre fonti di energia abbiamo dovuto negli anni essere molto creativi in termini di soluzioni. Questa creatività, che è un po' insita nel nostro DNA italiano, ci ha aiutato a superare anche momenti di difficoltà e oggi noi siamo, a mio avviso, il Paese europeo che ha più potenzialità in termini di varie alternative; penso alle alle importazioni di LNG, penso al biometano, penso alle fonti rinnovabili o al fotovoltaico e eolico".
"Olbia non solo è stata il primo grande centro dell’isola a essere raggiunto dal gas naturale, ma si sta preparando al futuro dell’energia con la realizzazione di un biodigestore.
Il progetto, che ha ottenuto i fondi del PNRR, è del Cipnes, un Consorzio di aziende del nord-est della Sardegna, con il quale stiamo collaborando per supportare la realizzazione di quest’opera straordinaria che peraltro risolve buona parte del problema rifiuti.
L’impianto, che sarà operativo dal 2026, produrrà 3,5 milioni di metri cubi di biometano, ottenuti dal trattamento di circa 40.000 tonnellate l’anno di rifiuti (20.000 Forsu, 5.000 verde, 15.000 di sottoprodotti di origine animale). Una capacità che consentirà di coprire l’intero fabbisogno energetico della città e di disporre anche di un surplus da destinare alle imprese del comparto industriale.
Olbia diventerà così la prima città “net zero”: un risultato che trova nella rete di distribuzione del gas intelligente il suo fattore abilitante e che sarà in grado di risolvere il tema della logistica dell’energia, di abbatterne i costi e di fare della città un modello green per il mondo.
Attualmente la nostra rete di Olbia serve circa 7.000 clienti per un consumo medio annuo di 2 milioni di metri cubi di metano. Abbiamo in piano, però, di sviluppare ulteriormente il network fino a raggiungere al 2029 un bacino complessivo di 8-9.000 famiglie, portando così i consumi annui a circa 3 milioni di metri cubi".
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